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Albano, calci e pugni al carro funebre di Priebke

Uno spettacolo senza precedenti. Innegabili le colpe del boia nazista. Ingiustificabile il suo non pentimento. Altrettanto inqualificabile quanto andato in scena sui Colli Romani. La salma è giunta ad Albano per i funerali. “Priebke Boia” era scritto su uno striscione. “Lo portino alla discarica che è qui vicino” ha urlato un contestatore. I gruppi di destra hanno fatto il saluto fascista e gridato “boia chi molla”. Scene da guerra fredda davanti la Confraternita dei padri Lefebvriani. Addirittura il sindaco Nicola Marini aveva provato a fermare il transito della salma con un’ordinanza. Il Prefetto l’ha però rigettata.

Ad officiare le esequie dell’ex capitano delle Ss Erich Priebke, morto a Roma lo scorso venerdì 11 ottobre, è stato l’istituto Pio X di Albano, località dei Castelli Romani, appartenente alla confraternita dei padri Lefebvriani. “E’ una celebrazione religiosa per un cristiano che non si nega a nessuno. Funerali, benedizione della salma tutto in forma privata. Basta”. “Sulla sepoltura non abbiamo deciso nulla. Sono aperte tutte le strade” ha annunciato il legale di Priebke.

I funerali di Erich Priebke si sono trasformati in un momento di scontro. Aperta la questione della sepoltura. Lunedì è arrivata la disponibilità del Comune di Fondachelli Fantina, un paese con poco più di mille abitanti in provincia di Messina, ad ospitare la salma. Con un fax al Campidoglio il sindaco, Marco Antonino Pettinato, ha lanciato la proposta. La decisione è stata però criticata da alcuni assessori. Dopo il “no” dell’Argentina, è giunto anche quello tedesco del paese natale di Priebke, Hennigsdorf.

Priebke era stato condannato all’ergastolo dopo un processo in cui era stato imputato di “concorso in violenza con omicidio continuato in danno di cittadini italiani” per la strage delle Fosse Ardeatine avvenuta il 24 marzo del 1944. Quando è deceduto, stava scontando la pena agli arresti domiciliari in un’abitazione a Roma.

La speranza è che ora si voglia chiudere una pagina di storia, un orrore fin troppo evidente. Qualcosa da non dimenticare. Ma anche per un boia delle Ss è legittimo, come hanno ribadito i padri Lefebvriani, immaginare che si debba rispettare la morte.

Redazione

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