Pozzallo, la città non è la pattumiera del Mediterraneo

“Basta con i relitti delle navi sequestrate e dimenticate poi per mesi lungo la banchina del porto”. E’ quanto denunciano gli operatori portuali dopo che la nave “Gold star”, battente bandiera Tanzania, è attraccata nello scalo dove è stato dirottata dopo che il suo equipaggio vi ha appiccato il fuoco per tentare di eliminare il carico di tonnellate di resina di hashish.

Al momento nella banchina del porto di Pozzallo sono attraccate due motonavi in pessime condizioni di stabilità. Oltre alla “Gold star”, da qualche mese vi è pure la “Osman”, sequestrata dalla Guardia di Finanza lo scorso 13 aprile con all’interno 900 kg di droga.

Gli operatori portuali lamentano un calo degli affari visto che lo spazio occupato lungo la banchina dalle due navi sequestrate è sottratto alle navi commerciali. “Lo spazio disponibile è dimezzato”. “Consente l’attracco di altre sole due navi” osservano gli operatori.

Ai media locali il sindaco Luigi Ammatuna parla di “una situazione insostenibile che danneggia l’attività commerciale del porto e che i nostri operatori non potranno subìre per molto tempo ancora. Mi viene difficile capire perché solo noi dobbiamo ospitare i relitti di queste navi sequestrate. Perché non anche Malta o Pantelleria?”.