Crotone, il sindaco Vallone su bonifica area archeologica Antica Kroton

Crotone continuamente inondata da milioni di euro per interventi vari ma mai un cantiere aperto per l’avvio dei lavori.

Dicembre 2012, presso la Casa Rossa, un convegno di tutto lo stato maggiore dell’amministrazione regionale, presente il Governatore Giuseppe Scopelliti, a proposito dell’approvazione e finanziamento del progetto per portare alla luce l’antica Kroton.

I lavori sarebbero dovuti iniziare nei primi mesi del 2013.

Molte speranze erano riposte da parte dei cassintegrati in deroga all’avvio di questo progetto giacché sarebbero stati reintegrati nel mondo del lavoro.

Passano i mesi e dell’inizio dei lavori nulla è dato sapere.

Anzi, da notizie trapelare sembra che il progetto Antica Kroton abbia subito un taglio di 35 milioni di euro e questo significherebbe il ridimensionamento dei lavori.

La reazione del Sindaco di Crotone, Peppino Vallone, a tal proposito non si è fatta attendere e giovedì 8 agosto 2013 ha indetto una conferenza stampa per denunciare ciò che avrebbe fatto la Regione a proposito dell’Antica Kroton.

Un intervento da parte del Sindaco senza usare giri di parole per definire il taglio di 35 milioni di euro, rispetto ai cento milioni previsti, effettuato dalla Regione con una delibera di Giunta sul progetto della bonifica dell’area archeologica Antica Kroton.

Un provvedimento adottato dalla Giunta Regionale, alla vigilia della firma dell’Accordo di Programma Quadro avvenuta nei giorni scorsi per la realizzazione del progetto, che decurta, di fatto, le risorse destinate al territorio crotonese.

“Evidentemente siamo rappresentanti benissimo nella Giunta Regionale” ha ironizzato il sindaco facendo riferimento alla presenza di tre assessori del territorio nella compagine di governo regionale.

I tre rappresentanti sono Salvatore Pacenza (Pdl), Alfonso D’Attolo (Udc),

Franco Pugliano (Lista Scopelliti), con l’aggiunta della Vice presidente Antonella Stasi.

Il sindaco ha ripercorso l’iter della programmazione che parte da lontano, dal piano per il Sud adottato dal Governo Monti, e che ha visto sempre, sistematicamente, esclusa la città di Crotone da parte della Regione su qualsiasi ragionamento.

Un “non rapporto” che ha toccato l’apice con l’esclusione del sindaco e della città, dalla presentazione, in pompa magna, del progetto, allora di 100 milioni, avvenuto a Crotone e che ha visto la partecipazione esclusiva di esponenti del centro destra.

“Non credo che in altri contesti calabresi programmazioni così importanti per i territori siano stati frutto esclusivo di un “made in Scopelliti”, evidentemente la debolezza, a livello di maggioranza regionale, a difendere il proprio territorio si vede anche in questo” ha aggiunto il sindaco Vallone.

Entrando nello specifico il sindaco ha ricordando che in tutte le Regioni che rientrano nell’obiettivo del piano per il sud la programmazione ha riguardato prevalentemente il potenziamento infrastrutturale.

“Se guardiamo alla debolezza infrastrutturale del crotonese quanto deciso, in solitudine, dalla Regione Calabria appare un paradosso. Se la Regione avesse convenuto con il territorio, e non mi riferisco solo alle istituzioni, forse avremmo potuto mettere in campo percorsi diversi – ha continuato a dire Vallone. Questo, naturalmente, non significa da parte nostra disconoscere il progetto dell’Antica Kroton. Noi stessi, per primi ed in tempi non sospetti, abbiamo sostenuto la valenza di questo grande attrattore culturale. Ma qualunque progetto in questo senso deve essere calato in un potenziamento infrastrutturale ed in un sistema di mobilità più ampio possibile affinché dia i risultati sperati”.

E qui il sindaco ha aperto la seconda parte del suo ragionamento.

“Dopo aver subito da parte di questa città schiaffi istituzionali con una violenza inaudita, avremmo potuto far saltare il tavolo. Ma il senso di responsabilità nei confronti della città ha prevalso ed abbiamo partecipato a tutte le riunioni in cui siamo stati chiamati, compresa la firma del recente accordo di programma”.

“Lo abbiamo fatto perché se i 35 milioni hanno ormai preso il volo non possiamo correre il rischio di perdere anche l’opportunità dei restanti 65 milioni di euro che rappresentano, comunque, una risorsa per il territorio. Se non avessimo firmato l’accordo di programma, oltre la zona cesarini, anche i sessantacinque milioni sarebbero stati perduti. Senza la città, senza il Comune, non si va da nessuna parte. Sia chiaro che questa amministrazione comunale intende fare in pieno la sua parte, che non è irrilevante. Guardiamo avanti nell’interesse della città. Feste passate, farina promessa, ed impegni a futura memoria, come la ventilata ricollocazione dei fondi nella programmazione 2014/2020 che suona come una presa in giro per il territorio, non ci riguardano. Ribadisco che su questo tema occorre impegno collettivo che deve riguardare tutti prescindendo dall’appartenenza politica”.