Cerignola, truffa auto in manette anche il presidente del consiglio comunale Natale Curiello

Faceva parte di una banda, operante in Basilicata, Puglia, Campania, Abruzzo e Molise, sgominata dalla Polizia, che ha eseguito 23 ordinanze cautelari (19 delle quali in carcere e due agli arresti domiciliari; altre due sono misure minori).

Gli arrestati sono tre lucani e 18 pugliesi, fra i quali il presidente del consiglio comunale di Cerignola, Natale Curiello. Tutti sono accusati, a vario titolo di furto, truffa, falso, ricettazione e riciclaggio di autoveicoli. Natale Curiello è finito nell’inchiesta della Repubblica di Melfi per aver acquistato un’auto “clonata”, ma le sue spiegazioni hanno portato gli investigatori a credere che abbia detto meno di quanto sapesse sulla provenienza del veicolo.

Questo ed altri aspetti dell’inchiesta sono stati illustrati oggi proprio dal pm di Melfi, Renato Arminio, e da dirigenti della Questura e della squadra mobile di Potenza e della Polizia Stradale. Tutto è cominciato con la segnalazione fatta da una nota marca di automobili. In un’officina di Rionero in Vulture era finito un veicolo dotato di una centralina rubata, non originale.

Tutto cominciava con l’acquisizione di veicoli che società pubbliche e private (come Poste e Telecom) stanno per rottamare. Si trattava di veicoli classificati come “autocarro”. Ne veniva denunciato lo smarrimento dei documenti. Poi venivano rubati altri veicoli da cui si toglievano le parti “marcate” dalle case automobilistiche sostituendole con quelle dei veicoli acquisiti a poco prezzo prima della rottamazione. Ecco quindi il veicolo “clonato”, dotato per di più di documenti che non recavano la scritta “autocarro”. A questo punto venivano rivenduti in concessionarie non legate alle case costruttrici. Chi le acquistava doveva solo pagarle in contanti o effettuare una permuta. Secondo le risultanze investigative, si era creata una “consolidata filiera illecita”.

Gli agenti hanno chiarito la responsabilità di alcuni degli arrestati nei numerosi furti di auto avvenuti a Potenza tra marzo e aprile scorsi. Gli arresti hanno interrotto anche i piani della banda per rubare altri veicoli in Basilicata, Puglia, Abruzzo, Molise e Campania, regioni dove sono avvenuti i furti finora.