Catania, al MA – Musica Arte, in scena i Qbeta

Qbeta“Da Bellini a Rosa Balistreri, da Buttitta a Busacca passando per James Brown, Gilberto Gil, Goran Bregovic, Papa Wemba…questi sono alcuni degli arti-sti ai quali ci ispiriamo.” Parola di Peppe Cubeta, autore e leader della formazione di Solarino, in provincia di Siracusa, nata nel lontano 1992 ad opera dei fratelli Cubeta, dai quali prende il nome e che gli stessi definiscono una «band etno funky mediterranea». La diversa estrazione musicale dei componenti (jazz, rock, classica) ha portato ad uno stile nato dalla miscelazione di diversi generi: musica etnica, jazz, funk e musica latina, il tutto in chiave world music mediterranea. Peppe Cubeta, chitarra acustica e voce solista, Sebastiano Forte chitarra elettrica e voce, Salvo Cubeta batteria, Santi Romano basso, Sebi Burgio piano elettrico, Claudio Alfò trombone, Stefano Ortisi sax, Salvo Di Stefano tromba e Filippo Alessi percussioni, ovvero la world music mediterranea, saranno in scena stasera al Ma – Musica Arte, per l’ottavo (e ultimo) appuntamento di Di-skoPartyzani 2.0, la resistenza del divertimento, l’energia alternativa in continua evoluzione. Raccontateci come vi siete conosciuti e perché avete deciso di fon-dare un gruppo musicale: Parecchi anni fa, eravamo (e lo siamo tutt’ora) amici che condividono lo stesso interes-se per la bellezza verso le cose semplici. Musicisti che hanno trovato nei testi e nelle musiche di Peppe un buon motivo per elaborare ed arrangiare e quindi creare il progetto Qbeta. ”Il mandorlo è in fiore e io che sogno un viaggio nel mondo” è la frase che ha in sè il senso intero del nostro lavoro. Il mandorlo è albero che adorna i movimenti irregolari e aspri della nostra terra. Nelle sue radi-ci scorre la linfa della Sicilia stessa, con le sue suggestioni più vivide. Ma il mandorlo è anche albero “aperto”, inne-stabile con altri frutti – pesca, albicocca, ecc…, ed è ciò che cerchiamo di fare nel nostro percorso creativo: prendere le radici della cultura siciliana – musicale, simbolica, linguistica – ed innestarla di suggestioni esterne, andando a coglierle in quello che è ormai diventato un luogo simbolico, un luogo dell’anima, un mandorlo con le radici ben infisse in Sicilia, ma che si nutre anche di terra ocra d’Africa, di vento meticcio lati-no/americano. Lo scorso anno è arrivato il nuovo disco “Vento meticcio”, avete chiamato un illustre ex, Roy Paci: E’ un invito alla gioia delle emozioni. Si è vero, per cantarla Peppe Cu-beta ha chiamato accanto a se un ex Qbeta d’eccezione, Roy Paci che proprio con i fratelli Peppe e Salvo Cubeta ha mosso i primi passi musicali, prima di trovare la sua strada con gli Aretuska. In “Vento Meticcio” , disegniamo un percorso musicale caldo e passionale, intriso di jazz, funk, rock, patchanka, reggae e di colori latino-americani. Avete un messaggio per i siciliani nel mondo? Mantenete viva la nostra bella lingua, raccontate ai vostri figli chi sono e chi sono stati i veri eroi Siciliani. Non guardate i film sui mafiosi, ma quelli di chi combatte la mafia….e poi veniteci a trovare, che qui si mangia bene, e se volete invitateci, verremo ad allietare con la nostra musica i vostri cuori.