Appello agli Italiani brava Gente

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sacrificati sull’altare di altri interessi diversi da quelli che ogni Comandante pretenderebbe che fossero perseguiti a favore dei propri uomini, non possono essere abbandonati dai loro concittadini. Per questo propongo un appello di una cittadina italiana, la Professoressa Antonietta Gatti meritevole della massima attenzione ed a cui coloro che ne condividono i contenuti devono dar corso. Dobbiamo dimostrare agli indiani che s ei nostri Governanti sono rientrati nelle loro decisioni di fronte ai loro ricatti, ci sono cittadini italiani che ancora credono nei valori etici del loro Paese e per i quali lo spread non è l’unico parametro per affermare la dignità nazionale. Cerchiamo di condividerlo e di dare seguito ai suoi suggerimenti. La Professoressa Gatti scrive: Ancora una volta L’Italia ha fatto una gran “bella” brutta figura mondiale. Mi riferisco al caso dei marò e a tutta la “diplomazia” che lo sta caratterizzando. Io non voglio discutere di ciò che è accaduto davvero: non c’ero, non ho visto niente e, da quello che ho letto e sentito, esiste più di una versione. Non voglio nemmeno emettere giudizi a carico o a discarico dei due militari. Ciò che affermo è che l’incidente è avvenuto in acque internazionali e, per convenzione globale, l’India non ha veste per processare i due soldati. Accenno appena all’incompetenza indecorosa della nostra diplomazia e non posso non chiedermi che cosa sarebbe successo se, invece di un’Italia senza prestigio, ad essere coinvolta fosse una nazione come, per esempio, la Gran Bretagna. Ma, prescindendo da tutto ciò, gli Italiani “brava gente “ non possono tollerare che due Italiani rischino la pena di morte solo per aver fatto ciò che la “Patria” aveva loro chiesto di fare. Noi Italiani non possiamo ammettere di essere ricattati da un paese che si prende gioco del diritto internazionale e che, addirittura, si permette di prendere come ostaggio un ambasciatore, una cosa che nemmeno quelli che noi chiamiamo selvaggi avrebbe mai fatto. Pertanto chiedo a tutti gli Italiani di buona volontà, quelli che credono ancora in questo paese, di mobilitarsi per una giusta soluzione per i due marò: devono tornare a casa e affrontare un processo equo nel loro paese o davanti ad una corte internazionale. Deve essere chiaro che nessuno può permettersi di ledere la dignità degli Italiani “brava gente”. Ciò che si chiede è solo giustizia e la giustizia non ha nazionalità né colori politici. Chiedo a tutti voi di fare due cose molto semplici: a- Mandare una missiva a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone presso l’ambasciata italiana di Nuova Delhi augurando loro una buona Pasqua e dicendo loro che non vogliamo abbandonarli. [email protected] b- Scrivere il seguente messaggio sia al primo ministro indiano Manmohan Singh il giorno di Pasqua http://pmindia.nic.in/feedback.php c- Scrivere lo stesso messaggio al Chief Minister del Kerala, Oomen Chandy, [email protected] “ TO WHOM IT MAY CONCERN The Italian people cannot tolerate that their compatriots Massimiliano Latorre and Salvatore Girone are denied the rights that the international laws provides for and that their ambassador is taken hostage against any rule. So, starting from Easter day, the Italian people will not buy anything produced in India, will not buy anything in Indian shops, will not eat in Indian restaurants and will not hire Indian workers. La traduzione in Italiano è: Il popolo italiano non può tollerare che ai loro compatrioti Massimiliano Latorre e Salvatore Girone siano negati i diritti che le leggi internazionali prevedono e che il loro ambasciatore sia preso in ostaggio contro ogni regola. Così, a partire dal giorno di Pasqua, gli Italiani non compreranno nulla che sia prodotto in India né che sia venduto in negozi indiani; non mangeranno in ristoranti indiani e non assumeranno mano d’opera indiana. CHIEDO A TUTTI I MIEI AMICI DI METTERLO SUI LORO BLOG: Antonietta” Grazie Antonietta delle bellissime parole che non fanno che confermare la Tua immensa ed incondizionata onestà intellettuale e grazie di aver suggerito una missiva che peraltro ricalca i rapporti delle regole internazionali fra Stati, in tema di “Diritto di rivalsa e reciprocità” Roma 25 marzo 2013 – 0re 15,00