A Reana va in scena Rojale

Le rogge e la storia di un paese che, da quasi un millennio, con le sue acque permette lo sviluppo del capoluogo friulano. Da qui si dipana la storia che la Compagnia dei Guitti di Reana del Rojale (Ud) porterà in scena venerdì 1º marzo (repliche il 2 e il 3 marzo) all’Auditorium di Reana. Un atto unico, “Rojale”, scritto da Carlo Tolazzi su richiesta del Comune di Reana, con la regia di Sabine Cattarossi. Personaggi e interpreti Samuele Cattarossi, David Cecutti, Daniele Disint, Laura Blasutig; le “rogge” sono Paola Benini (Palma), Tania Cattarossi (Turisella), Zaira Nanino (Cividina), musiche originali Claudio Perrino, speaker Redi Scarbolo, Paola Benini, Tania Cattarossi. Sabato e domenica l’ingresso è alle 20.45, domenica 3 marzo alle 17 (ingresso 10 euro, omaggio fino a 14 anni); un anteprima di “Rojale” è in programma giovedì sera, su invito, alle 20.45. Info: www.lacompagniadeiguitti.org. “Questo spettacolo – spiega l’assessore alla cultura di Reana del Rojale Paolo Basiorappresenta per l’amministrazione l’amore per il proprio territorio e la volontà di farlo conoscere utilizzando uno strumento originale e sempre valido come il teatro; le rogge nascono qui e hanno contribuito alla ricchezza di Udine, che non aveva l’acqua, una canalizazione che ha più di 900 anni. Dopo aver dato a Tolazzi il testo da scrivere era naturale consegnarlo poi a una compagnia del territorio”. L’intera operazione, precisa Bassi, è stata finanziata dalla Regione tramite l’interessamento del consigliere regionale Franco Iacop, “e dunque non pesa sul bilancio sulle casse comunali”, specifica l’assessore. “Una piacevole sfida – rispondono i Guitti, che si avventurono nel racconto offrendo una dimensione che intende oltrepassare i confini del Rojale -; siamo vincolati a questo territorio e dare forma al testo di Tolazzi ci gratifica ma ci carica anche di responsabilità e di una delicata eredità. È un racconto ricco, ironico, a tratti grotteso e poetico, a volte simbolico, denso di riferimenti storici. L’intreccio si svela a piccole doci nelle prime dieci scene per poi esplodere alla conclusione”. OLYMPUS DIGITAL CAMERA Note di regia Tanto più un bene è raro, quanto più acquista valore. Assioma fondamentale di qualsiasi legge di mercato. Se però questo bene è essenziale alla sopravvivenza e la sua mancanza o estinzione è incompatibile con la vita, allora questo bene assume un valore inestimabile. È a questo punto che l’umana intraprendenza si trasforma in bramosia, opportunismo forsennato e sfrenata avidità. Sulla bocca degli avi sta svanendo un adagio emblematico: “E vignarà miserie…” un modo proverbiale, essenziale, mascherato d’ironia, per suggerire concetti ben più profondi e complessi. Un vezzo tipicamente friulano in cui l’intelligenza induce alla parsimonia verbale, ad un uso essenziale delle parole a non dissipare energie per quelle inutili. La frenesia, invece, non concede spazio a riflessioni e l’azione impulsiva, politically (s)correct, veicola messaggi altrettanto efficaci. L’utilizzo di parole vere, termini volgari, espressioni vivaci al limite dell’irriverenza, non è gratuito, è semplicemente realistico. È lo specchio di una nostra peculiarità.