Rosario Villirilllo da Crotone scrive il suo rammarico a Segretario regionale del Psi Incarnato e ai responsabili provinciali
In data 6 febbraio c.a., con grande stupore, ho ricevuto, per il tramite di una e-mail, di cui copia è stata inoltrata a tutti gli organi d’informazione, a firma di Giada Fazzalari, dell’Ufficio stampa del PSI, la comunicazione che, sabato 9 febbraio, il segretario Nazionale, Riccardo Nencini, presenterà i candidati alla Camera ed al Senato presso la Sala Consiliare del Comune di Crotone. Nella stessa giornata, mi è pervenuto anche un messaggio telefonico, a firma di Carmine Iuliano, con il quale mi veniva comunicato che, per giovedì 7 febbraio alle ore 19.45, veniva convocata la segreteria provinciale del PSI presso l’ufficio del compagno Salvatore Pane. Non è mia intenzione fare polemica gratuita con alcuno, comunque ritengo che sia necessario, per onore di verità, puntualizzare alcuni aspetti fondamentali: 1) Non ricordo di conoscere né tantomeno di aver mai visto partecipare ad una riunione di partito, con il dovuto rispetto della persona, la firmataria dell’ufficio stampa Giada Fazzolari. Quindi, nell’andare ad approfondire il fatto, la Giada Fazzolari è responsabile della segreteria politica di Nencini. Infatti, la stessa, su precise indicazioni e su suggerimento del Segretario Carmine Iuliano, ha scritto la scaletta degli interventi, pertanto indicando coloro che relazioneranno nella predetta conferenza stampa, senza che ciò fosse stato precedentemente discusso e concordato con i componenti della segreteria Provinciale. 2) Francamente, non ho ritenuto né opportuna né necessaria la convocazione della segreteria provinciale, visto e considerato che, nella nota stampa a firma di Giada Fazzolari, avevo già appreso dell’iniziativa pubblica con la presenza del segretario Nazionale, Riccardo Nencini. È normale, quindi, che un dirigente apprenda prima dalla stampa la notizia di una iniziativa, che considero molto importante sia per il partito che per gli stessi candidati locali, senza che ne fosse discusso in una apposita riunione di segreteria al fine di una migliore organizzazione e di una maggiore partecipazione di tutti i simpatizzanti e dirigenti? È possibile che il PSI locale si riduca a soli due soggetti, che si considerano tanto indispensabili da dispensare qualsiasi altro valido compagno a dare il proprio contributo in qualsiasi occasione, 2 compresa la disponibilità a svolgere la relazione in una qualsiasi manifestazione? È possibile, inoltre, che, in tutte le occasioni pubbliche, a rappresentare il PSI spetta sempre alle stesse persone, ossia Pane e Iuliano, diritto forse acquisito per volontà divina o per investitura dall’alto, senza alcun deliberato di segreteria provinciale? 3) Alla luce dei fatti su esposti, mi chiedo come sia possibile pretendere la crescita del partito a Crotone in tali condizioni di fatto dove, invece del dialogo e della più larga partecipazione possibile, si preferisce alimentare le divisioni e, per giunta, utilizzare alcuni dirigenti nei soli momenti di bisogno, come per la campagna elettorale, dirigenti che successivamente verranno tenuti fuori dalla vita attiva del partito, senza alcun rispetto ed alcuna considerazione per gli stessi, con gravi ripercussioni sullo stesso partito che, se non ci saranno un’inversione di rotta ed il cambio della guida, è destinato a scomparire. Il sottoscritto, che vanta oltre cinquanta anni di militanza socialista, sempre presente e disponibile, senza aver mai avanzato alcuna pretesa e rivendicato incarichi, è suo malgrado costretto, dall’evidenza dei fatti, a buttare la spugna e prendere le dovute distanze da soggetti che ritiene politicamente non adeguati e non all’altezza di rappresentare il partito locale. Nonostante una mia comunicazione al segretario regionale Luigi Incarnato, datata 31 gennaio c.a, trasmessa in via del tutto riservata, con la quale avevo già denunciato l’ostracismo nei confronti di coloro che volevano una gestione democratica e collegiale del partito, e chiesto, con grande senso di responsabilità, di rinviare qualsiasi chiarimento a dopo le elezioni politiche, purtroppo devo riscontrare che la parte opposta, pur messa a conoscenza di questa mia giusta e legittima rimostranza, non ha inteso recepire il messaggio inviato e continua a perseverare nell’errore, ossia in una diarchia. Pertanto, in assenza anche di una minima consapevolezza e maturità politica, devo dedurre che veramente non vale la pena di parlare del nulla e del nulla si può dire veramente poco … (Rosario Villirillo)