Brindisi, Albano chiede dichiarazione di morte presunta per la figlia Ylenia

Una pagina dolorosa per l’artista pugliese. E’ il caso della figlia Ylenia Carrisi scomparsa a New Orleans il 31 dicembre 1994 in circostanze misteriose. A quasi 20 anni da quel giorno, Albano Carrisi ha presentato al Tribunale di Brindisi il ricorso per la dichiarazione di morte presunta della figlia Ylenia.

Pubblicato sulle pagine del quotidiano pugliese “La Gazzetta del Mezzogiorno” l’avviso del Tribunale di Brindisi, ”con invito a chiunque abbia notizie a farle pervenire al Tribunale entro 6 mesi dall’ultima pubblicazione”. Si tratta dell’avviso del Tribunale di Brindisi con il quale si dà notizia che lo stesso, con provvedimento del 9 novembre 2012, ha ordinato pubblicazione per la richiesta di morte presunta della donna che oggi avrebbe 43 anni.

L’istanza con la quale si ottiene una sentenza che riconosce il decesso anche quando non si è avuta prova della morte naturale può essere proposta nel caso in cui siano trascorsi dieci anni dal giorno a cui risalgono le ultime notizie della persona scomparsa. Nell’avviso del Tribunale si indica la data di nascita, la data e il luogo della scomparsa e l’ultima residenza, in contrada Bosco a Cellino San Marco, nel Brindisino. In calce c’è la firma dell’avvocato Sandro Caforio, legale che ha curato la questione nell’interesse del cantante Al Bano. Nel giugno 2011 era stata diffusa la notizia su un settimanale tedesco della presunta riapertura delle indagini e di una tesi secondo cui la donna si trovava in realtà in un convento. L’unica testimonianza utile alla Polizia americana fu quella del guardiano dell’Acquario comunale di New Orleans il quale raccontò di aver visto una donna, che corrispondeva all’identikit di Ylenia, buttarsi nel fiume Mississippi. Nessun corpo fu mai ritrovato.