Taranto, magistrati contro il decreto salva Ilva

Procura alla carica. Inviato, infatti, alla Corte Costituzionale un ricorso contro il decreto legge 207, il cosiddetto decreto “salva Ilva”. La Procura ha sollevato una questione di conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato. La conferma arriva dal procuratore di Taranto, Franco Sebastio. Dopo l’ok di Camera e Senato, che ha convertito in legge il decreto, ora la Procura dovrà inoltrare un secondo ricorso basato sulla nuova legge.

La Procura di Taranto si schiera contro le norme che consentono all’Ilva la continuità produttiva nonostante il sequestro disposto dall’autorità giudiziaria a luglio a causa del reato di disastro ambientale. Poiché il decreto è stato nel frattempo convertito in legge la Procura attenderà ora la pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale” per inoltrare alla Consulta un secondo ricorso, basato stavolta sulla legge ma con le stesse motivazioni del primo. Il conflitto di attribuzione da parte della Procura non esclude la possibilità che da parte della Magistratura di Taranto si sollevi anche l’eccezione di incostituzionalità della legge, procedimento, questo, che ha però bisogno di una sede tecnica per essere attivato. La possibile sede potrebbe essere il 3 gennaio quando si discuterà di un nuovo ricorso dell’Ilva contro il dissequestro degli impianti o l8 gennaio quando è invece calendarizzata l’udienza sul ricorso Ilva per ottenere il dissequestro di prodotti finiti e semilavorati bloccati dallo scorso 26 novembre nell’ambito dei nuovi sviluppi dell’inchiesta giudiziaria sull’Ilva.