Diffamazione, rimane carcere per i giornalisti

Approvato con voto segreto l’emendamento della Lega Nord, appoggiato anche dall’ApI, che prevede il carcere fino a un anno, in alternativa a multe da 5 mila a 50 mila euro, per chi diffama a mezzo stampa con l’attribuzione di un fatto preciso, cioè “il caso più grave” precisa il leghista Sandro Mazzatorta firmatario della norma. I sì alla norma sono stati 131, i no 94 e 20 gli astenuti. “Questa norma passa con un voto anonimo – commenta il responsabile Giustizia dell’Idv Luigi Li Gotti – voi della Lega Nord avete ottenuto un grande risultato politico”, aggiunge. Duro anche il giudizio dei democratici. “Trovo scandaloso coprirsi con il voto segreto, si abbia il coraggio di dire apertamente cosa si vuol fare. Noi abbiamo chiaramente espresso un voto contrario in Senato, dove però siamo in minoranza. Un inciampo gravissimo, dovremo trovare un rimedio”, sottolinea il vice segretario del Pd Enrico Letta.

Idv, Pd e Udc hanno chiesto di sospendere i lavori per capire come procedere ora sul disegno di legge. L’aula del Senato ha sospeso i lavori e si è aggiornata a domani. La questione del come procedere all’esame del ddl sulla diffamazione a mezzo stampa è stata deferita alla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama che si riunirà domani alle ore 12:30.