E’ finita l’era Berlusconi. Primarie per scegliere il successore

Quella di oggi, salvo ripensamenti, è una data che nel bene e nel male segnerà la storia recente della politica italiana. E’ finito il Berlusconismo. Il Cavaliere ha annunciato che non si ricandiderà per la guida del Paese. Un passo indietro che verrà sancito dalle primarie del centrodestra italiano, il 16 dicembre, subito dopo quelle del centrosinistra.

“Con elezioni primarie aperte nel Popolo della libertà, sapremo entro dicembre chi sarà il mio successore, dopo una competizione serena e libera tra personalità diverse e idee diverse cementate da valori comuni. Il movimento fisserà la data in tempi ravvicinati (io suggerisco quella del 16 dicembre), saranno gli italiani che credono nell’individuo e nei suoi diritti naturali, nella libertà politica e civile di fronte allo Stato, ad aprire democraticamente una pagina nuova di una storia nuova, quella che abbiamo fatto insieme, uomini e donne, dal gennaio del 1994 ad oggi”.
Dall’ex Premier un invito alle nuove “leve”. “La continuità con lo sforzo riformatore cominciato diciotto anni fa è in pericolo. Una coalizione di sinistra che vuole tornare indietro alle logiche di centralizzazione pianificatrice che hanno prodotto la montagna del debito pubblico e l’esplosione del paese corporativo e pigro che conosciamo, chiede di governare con uno stuolo di professionisti di partito educati e formati nelle vecchie ideologie egualitare, solidariste e collettiviste del Novecento. Sta al Popolo della libertà, al segretario Angelino Alfano, e a una generazione giovane che riproduca il miracolo del 1994, dare una seria e impegnativa battaglia per fermare questa deriva”.