Torino, dodici progetti concreti per far ripartire il Nord

Sono stati presentati da Roberto Maroni agli Stati generali del Nord e contengono alcuni cavalli di battaglia del Carroccio e qualche novità. In primo luogo il segretario federale del movimento propone la creazione di un’Euroregione del Nord, progetto per il quale la Lega ha già presentato una proposta di iniziativa di legge popolare, che ingloba il secondo “progetto concreto”, ovvero l’istituzione di un sistema fiscale autonomo che trattenga “a livello regionale il 75% delle tasse pagate dai cittadini e dalle imprese”. Al terzo punto una proposta già anticipata da Maroni. “No all’accanimento terapeutico sulle imprese decotte”, ovvero eliminare i sussidi alle imprese senza futuro per “incentivare l’innovazione, le esportazioni e la ricerca”. Quarto “Imprese più forti nel Nord”, “introducendo subito una fiscalità di vantaggio per i territori del Nord, per contrastare la delocalizzazione delle imprese”. Poi “Per il Nord solo banche vere”, ovvero la proposta già lanciata al congresso federale del primo luglio di commissariare le banche che non sostengono il credito all’impresa; “Meno Stato, meno sprechi, più federalismo”, ovvero il taglio di un milione di dipendenti pubblici delle Regioni non virtuose, “in base al rapporto tra Pil regionale e il numero di abitanti”. Al settimo punto si propone di “azzerare la burocrazia” e pretendere il “rispetto rigoroso dei termini di pagamento da parte del pubblico”. La Lega chiede anche di “realizzare infrastrutture integrate attraverso regole semplici, tempi certi e appalti a chilometro zero, assicurando il libero accesso alle reti infrastrutturali a tutti gli operatori, dai treni alla banda larga” e di azzerare l’Irpef, nei primi tre anni di lavoro, per chi assume giovani sotto i 35 anni. Inoltre, allargare il “modello Nord” in materia di lavoro e previdenza (“passare da contratti collettivi nazionali a contratti territoriali e riformare il sistema pensionistico su base regionale”); “introdurre un nuovo sistema scolastico su base regionale collegato al mondo delle imprese che premi economicamente il merito e si basi sulla valutazione degli insegnanti anche da parte dei cittadini”. Infine, l’ultimo punto è “Politica a costo zero” e prevede un “drastico taglio ai costi della politica” attraverso il dimezzamento dei parlamentari, la riduzione dei consiglieri regionali (con le macroregioni) e un Senato federale “a costo zero”.