Sette mesi senza Fabrizio Pioli, senza un corpo su cui piangere
Dal 13 febbraio scorso, data della scomparsa dell’elettrauto 38enne di Gioia Tauro, i militari dell’Arma sono impegnati a perlustrare palmo a plamo una vasta area nella Piana di Gioia Tauro, nel tentativo di trovare il corpo di Fabrizio. Dopo aver appurato che il 38enne è stato ucciso, gli inquirenti stanno cercando di rinvenire il corpo per poterlo ridare alla famiglia. Tra la scomparsa e le ricerche del cadavere però, gli investigatori sono riusciti a ricostruire il quadro all’interno del quale sarebbe maturato l’omicidio di Fabrizio Pioli individuando anche i presunti colpevoli del reato. Secondo la ricostruzione degli investigatori dell’Arma, coordinati dalla Procura di Palmi, a uccidere Pioli sarebbe stato Antonio Napoli, pregiudicato di Melicucco e padre di Simona, la compagna del gioiese. Per l’accusa, il 38enne avrebbe pagato col sangue la relazione extraconiugale avuta con la 24enne Napoli, sposata e madre di un figlio.
Proprio dalla denuncia della ragazza, che avrebbe visto il padre armato litigare con il compagno, i Crabinieri sono riusciti ad indirizzare nel verso giusto le indagini, arrestando in ordine, il fratello di Simona, Domenico, suo cugino Francesco, la madre Rosina mentre è ancora latitante Antonio Napoli, considerato l’autore materiale del delitto.
Tutta la famiglia Napoli avrebbe partecipato all’omicidio e alla soppressione del cadavere di Pioli, il 13 febbraio scorso, subito dopo aver visto l’elettrauto uscire da casa di Simona Napoli.