Jonis Bascir tra relax e nuovi progetti

Jonis Bascir (foto di Yara Bonanni)

Ha scelto la terra di Calabria per trascorrere un periodo di vacanza assieme alla sua famiglia. Di bell’aspetto ma questo è già noto, specialmente al pubblico femminile. Non tutti sanno, però, che è anche un uomo colto, ha una laurea in Scienze Umanistiche, si esprime con facilità e duttilità di linguaggio, diretto nelle sue affermazioni ed anche un po’ diffidente, non si lascia andare alle situazioni se non conosce i contesti o gli interlocutori. Per il giornale si è reso disponibile ad un’ intervista.

Chi è Jonis Bascir? E’ un attore italo-somalo , che vive e nasce a Roma e fa tante cose.  

Che cos’è Beige?

E’ un lungo monologo creato da me, che ha impiegato circa 30 anni prima di nascere e che è andato in scena lo scorso maggio. Ha avuto diverse repliche e sarà ripreso dopo l’estate partendo da Roma ed andando in giro per l’Italia. Il vero titolo è Beige, l’importanza di essere diverso. Ovviamente il colore della mia pelle è beige ed io gioco su questo. Racconto una serie di vicissitudini accadute al sottoscritto e di come gli altri vedano un “romano mulatto”. Lo spettacolo è simpatico, amaro nello stesso tempo e fa riflettere. Dalla piece si evince che la diversità e l’unicità siano una ricchezza per cui una bandiera vincente!

Che cosa ha preso di somalo da suo padre e di italiano da sua madre?

In realtà di somalo non ho molto. Tutti credono che sia cresciuto mangiando kebab, ma in realtà ho mangiato rigatoni con la pajata e cicoria ripassata in padella. Il senso di indipendenza che ho è di certo somalo. Dentro ho sempre l’immagine della Somalia. Di ciò che è stato e di ciò che purtroppo è oggi.

Lei ha un curriculum variegato, su cosa preferisce lavorare?

Il fatto che ci sia una rockstar in me è poco conosciuto, vorrei si diffodesse di più quest’aspetto mio musicale, ma il teatro dà un contatto col pubblico al quale è difficile rinunciare, anche se il cinema ha una sua unicità anzi eternità poiché il montaggio e la pellicola immortalano il tutto.

Con chi desiderebbe lavorare?

Woody Allen, Sergio Castellitto, Pierfrancesco Favino, Anthony Hopkins, Matteo Garrone, Ferzan Ozpeteck, Paolo Sorrentino, Marco Risi, Laura Morante, Margherita Buy e tanti altri.

Con chi si è trovato bene sul set?

Con tanti, ma mi vengono in mente, Gigi Proietti, Lino Banfi , Ettore Bassi che ha curato anche la regia di Beige , Renzo Martinelli, Massimiliano Bruno, Massimo Cappelli, Andrea Costantini, Giuseppe Ferrara.

Un augurio a se stesso

Cercare di fare sempre di più e soprattutto di scegliere. Spesso scendere a compromessi ha significato “annacquare le mie capacità”. Lo spettacolo Beige mi ha permesso di mostrare i miei talenti anche a gente che credeva di conoscermi artisticamente, ma non era così. Finalmente ho dato spazio alla mia poliedricità suscitando l’esclamazione “Ma possibile che fai tutto questo?”. Ora il mio obiettivo è la qualità perché paga sempre!

Un augurio all’Italia

Spero che si riprenda da questo momento grave che non è imputabile a Mario Monti. Affermare una cosa del genere sarebbe semplicistico. La situazione è difficile già da 40 anni e alcuni italiani non hanno ancora maturato un’etica nazionale che significa pagare le tasse. Siamo tutti pronti a criticare, ma le cose si costruiscono quotidianamente.