Una delegazione dell’Aquila a Modica e nella diocesi di Noto, dal 5 al 9 settembre

Paganica, chiesa di S. Maria Assunta, prima del terremoto del 6 aprile 2009

Sarà una delegazione particolarmente significativa quella che verrà a Modica da Paganica, la storica e popolosa frazione dell’Aquila nota a tutto il mondo per la facciata della chiesa della Concezione che si staccava e il crollo del monastero delle Clarisse in cui è morta la badessa Suor Gemma. Frazione attualmente con il centro storico sventrato e cinquemila persone (in aggiunta alle seimila del posto) portate da tutta L’Aquila nelle casette costruire dopo il terremoto, con grossi problemi di ricostruzione anche del tessuto sociale. Malgrado questo, come abbiamo potuto sperimentare nella nostra decima visita svoltasi a metà agosto, prevalgono grande forza d’animo, un’ospitalità generosa e squisita, una fede genuina, una lenta ripresa grazie soprattutto all’impegno della parrocchia a far ritrovare la comunità. Questo è stato favorito dal fatto che Trento (Comuni e parrocchie della Val Rendena) e la diocesi di Bergamo hanno donato a Paganica una chiesa in legno e che è quasi completato il centro di comunità della parrocchia, a cui la nostra diocesi sta progressivamente contribuendo per l’arredamento.

La delegazione sarà nutrita nel numero (24 persone) e qualificata: ci sono il parroco e vicario episcopale per la carità della diocesi dell’Aquila, don Dionisio Humberto Rodriquez; Ugo De Paulis, già presidente della Circoscrizione di Paganica; Goffredo Palmerini, già vicesindaco dell’Aquila, scrittore e giornalista, esponente degli Aquilani e degli Abruzzesi nel mondo; Alfredo Montesanti, promotore del Centro Anziani ospitato in un prefabbricato di legno; responsabili diocesani della Caritas e il responsabile del progetto Policoro dell’Aquila; l’équipe del Centro di ascolto della Caritas; rappresentanti degli adulti della parrocchia che partecipano al cammino di fede.

Gli amici di Paganica saranno accolti mercoledì 5 settembre con un momento di fraternità nella Casa don Tonino Bello e parteciperanno subito a momenti della Casa don Puglisi, dei Piccoli fratelli e della cooperativa Alberto Portogallo. Giovedì visiteranno Scicli e incontreranno le famiglie della Comunità papa Giovanni. Venerdì saranno a Noto, visiteranno i monumenti e avranno un incontro con il vicario generale della diocesi, mons. Angelo Giurdanella, con il sindaco Corrado Bonfanti e con il direttore del periodico “La vita diocesana”. Sabato 8 settembre a Modica visiteranno i monumenti, pregheranno con le Benedettine, incontreranno gli ammalati. La sera la città è invitata a partecipare ad un momento comune di accoglienza e di reciproca conoscenza – alle ore 20 appunto di sabato 8 settembre – nel cantiere educativo Crisci ranni.

 “Amare e ricostruire le nostre città” sarà il tema che aiuterà a trovare un filo comune tra le due città: non c’è solo il terremoto, c’è all’Aquila come nelle nostre città iblee da sempre necessità di ricostruire un tessuto che aiuti una vita bella e buona, fraterna e giusta, attenta a tutti: anziani, giovani, famiglie, bambini, immigrati, diversamente abili. Sarà presente anche il sindaco di Modica, Antonello Buscema, che ha visitato Paganica l’anno scorso. Domenica 9 settembre parteciperanno alla messa delle 10,30 nella chiesa di San Pietro (la parrocchia di San Pietro dal 2009 è gemellata con la parrocchia S. Maria Assunta di Paganica), avendo per tre anni i giovani della comunità modicana condiviso con quella di Paganica esperienze estive di riflessione e di fraternità attorno al tema della carità come la “via migliore”.

Una visita,dunque, che potrà arricchirci tutti e a cui tutti siamo chiamati a renderci partecipi. Ci hanno chiesto, i nostri amici di Paganica, l’incontro di sabato sera con la città per ringraziare Modica e la diocesi! Abbiamo fatto pochissimo, andando a Paganica sappiamo che si può ricevere molto. Ora speriamo che la città colga quest’occasione e onori i nostri amici: abbiamo da apprendere molto, ma abbiamo anche da non dimenticarli ora che, spenti i riflettori, rischiano di essere lasciati solo con una mancata ricostruzione e una fatica enorme che sarà più facile sostenere avvertendo l’amicizia anche del nostro territorio.

Maurilio Assenza

direttore della Caritas diocesi di Noto