Torre del Greco, è morta la direttrice delle Poste Anna Iozzino

Ferita con tre colpi di pistola da un dipendente postale che aveva deciso di “vendicarsi” per il trasferimento da un settore ad un altro dell’ufficio, deciso dalla donna. La vittima era stata colpita ad un fianco, alla mandibola e di striscio al petto. Portata subito dopo il ferimento nell’ospedale Maresca di Torre del Greco, era stata operata. Lunedì sera la funzionaria era stata trasferita nell’ospedale Cardarelli di Napoli in condizioni molto gravi. Iozzino lascia il marito, due figli e una nipotina di soli dieci giorni.

L’omicida, Cristoforo Gaglione, di 53 anni, fuggito dopo la sparatoria, era stato arrestato nel pomeriggio dalla Polizia. E’ accusato di omicidio premeditato aggravato, porto e detenzione abusiva di armi clandestine e ricettazione. La pistola con la quale ha sparato, una Beretta con la matricola cancellata, era detenuta illegalmente. “Ero vittima del mobbing di quella donna: mi mortificava a ogni occasione, mi esasperava. Così mi sono ribellato ai suoi soprusi e mi sono fatto giustizia”, ha raccontato Gaglione. L’assassino è andato nella sede centrale di Poste Italiane di via Vittorio Veneto, recandosi nella stanza dove si stava svolgendo il breafing di inizio attività. Ha estratto la pistola e ha chiesto ai colleghi di spostarsi. E’ partito un primo colpo, che ha centrato Anna Iozzino al fianco. La donna, seppur ferita, ha tentato di dissuadere il suo aggressore alzandosi in piedi, ma è caduta a terra. E’ intervenuta una collega di Gaglione. “Spostati o sparo anche a te”, ha gridato il 53enne. Altri due colpi, che hanno ferito la direttrice alla mandibola e di striscio al petto. Poi il quarto colpo che ha fatto inceppare l’arma e la decisione di scappare. Gaglione è accusato di omicidio premeditato aggravato, porto e detenzione abusiva di armi clandestine e ricettazione. L’uomo non è nuovo a episodi di intemperanza. Lo scorso anno aveva aggredito i vigili urbani che gli stavano sequestrando la vespa; era stato denunciato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. In passato è stato anche guardia giurata. Nella sua auto, oltre alla Beretta con matricola abrasa usata contro la direttrice, sono stati trovati un’altra piccola pistola, diverse munizioni di vario calibro e un punteruolo.