Renzi sfida Bersani per la guida del Pd

Matteo Renzi, il sindaco “rottamatore” dal palco della convention “Big Bang Italia obiettivo comune” lancia una sfida a Bersani. “Io credo che noi siamo maggioranza nel Pd, se non lo saremo…ne prenderemo atto”. Nel suo intervento il sindaco di Firenze poi torna sull’ormai arcinoto piano che gli ha portato il soprannome di “rottamatore”: D’Alema, Veltroni, Bindi e Marini “ora basta lasciate la poltrona”. Consapevole che nelle stesse ore lo stato maggiore del partito da Roma guarda e sente, afferma. “Dobbiamo prendere un impegno con il nostro partito. L’adesione al principio di lealtà e a quello di realtà. Lo dico a Pierluigi Bersani, a cui va un saluto affettuoso da parte mia e spero da tutti noi”. Ma allo stesso tempo Renzi non manca di sottolineare malizioso. “Mi dispiace che tutte le volte che facciamo qualcosa, le agende si complicano” e, giocando di anticipo, sottolinea che “lo dico subito che la Leopolda la faremo quindici giorni prima delle primarie”. E’ proprio sul terreno delle primarie che ruota la strategia renziana. Questa “è una partita che noi possiamo vincere. Poi se si perde nessun problema, ma noi si gioca la partita per vincere”.

La sfida è partita. Cosi’ lanciata da fargli dire senza tanti giri di parole che “vanno cambiate idee, forme e facce” e con un tempismo teatrale e sorriso sulle labbra propone la stoccata. Introdotta dall’ascolto di un frammento del gruppo musicale “I Righeira” degli anni ’80 che recitava un brano dal titolo “‘L’estate sta finendo”. “C’è gente che sta in Parlamento dai Righeira. Cari D’Alema, Veltroni, Bindi, Franco Marini…in tutti questi anni avete fatto molto per il Paese, avete fatto molto per l’Italia…ma adessso anche basta, si può servire l’Italia senza stare necessariamente attaccati ad una poltrona”.

Quanto invece alle critiche che da qualche tempo gli rivolgono circa i “corteggiamenti” da parte del centrodestra, non manca di dire. “Ogni tanto sento qualcuno che mi dice: ma tu piaci a quelli di centrodestra?…..ebbene, pescare tra quelli di là è l’unica condizione per non riperdere le elezioni…piacere all’altra parte politica non è mica un delitto!”.