Genoa – Siena, violenza inaccettabile

La domenica del calcio ha vissuto il suo momento nero a Genova, allo stadio Luigi Ferraris. Durante la partita Genoa- Siena, esplode la rabbia dei tifosi genoani. Prima un gruppo di ultras si sposta dalla gradinata Nord al settore dei Distinti, poi inizia il lancio di oggetti in campo (anche un bengala) e, infine, la partita viene momentaneamente sospesa. Mentre la squadra ospite viene fatta rientrare negli spogliatoi, i tifosi rossoblù chiedono che i giocatori si tolgano la maglia: Rossi prova a mediare, Mesto piange ma la situazione non si sblocca. Entra in campo anche il Presidente Preziosi ma non viene fatto avvicinare ai distinti. L’attaccante e il capitano parlano a lungo con i capi ultrà e la mediazione ha successo: la partita riprende, dopo circa 50 minuti, alle 17 con i tifosi che voltano le spalle al campo. Quello che è successo ieri, oltre ad aver fatto emergere il pessimo lato del calcio italiano, solleva anche un’altra polemica: quella del sindacato lavoratori della Polizia.

Dopo la sospensione della partita, il Silp Cgil ha inviato una nota. “Gli steward, anche se sono stati quasi raddoppiati rispetto al numero previsto (da 250 a 400) a causa dell’inagibilità della struttura (ricordiamo che la Prefettura da molti anni concede una periodica e rinnovabile deroga all’inagibilità) non sono nelle condizioni di contenere il flusso di tifosi da un settore all’altro”. “Siamo stati ridicolizzati”, aggiunge Roberto Traverso segretario provinciale del sindacato. “Ricordiamo che il Silp Cgil ha diffidato legalmente il Comune di Genova a rispettare la normativa vigente in merito al mancato rispetto del Dm/2005 dei requisiti minimi di sicurezza nella zona antistante il lato “distinti” (Corso De Stefanis)”. “Riteniamo – aggiunge Traverso- che a questo punto il Prefetto debba intervenire per risolvere con efficacia la situazione”.