Cultura, dialogo filosofico su Sgalambro e Deleuze

  Spinoza fu un ateo che irrise alla visione antropomorfa di Dio? Chi pensa Dio è più perfetto di Dio stesso, come suppone Sgalambro? Dio è la causa immanente delle cose, come suggerisce Deleuze? Queste ed altre domande sono enucleate nel saggio di Fabio Presutti “Deleuze e Sgalambro: dell’espressione avversa”, che è stato presentato nella sede della Pinacoteca provinciale, in piazza Manganelli. Con l’autore hanno dialogato Emilia Musumeci, Manlio Sgalambro e Marina Guerrisi, curatrice dell’opera. Presente anche Mario Grasso, della casa editrice “Prova d’autore” a cui si deve la pubblicazione del saggio. Nelle sala, tra il pubblico, si notava la presenza del maestro Franco Battiato. Il consigliere provinciale Salvo Patanè, vicepresidente della Commissione Cultura, promotore dell’incontro, ha ricordato che il dialogo di tipo filosofico-letterario, procedendo per argomentazioni logiche, consente lo scambio di domande e dà la misura dell’uomo qual essere razionale. “Tra le massime aspirazioni delle persone c’è il desiderio reciproco di parlare ed ascoltare. Il volume di Presutti confronta e chiarisce il pensiero di filosofi, del passato e contemporanei, le cui idee talvolta cozzano ed altre volte sorprendentemente collidono, con delle connessioni sinora rimaste inesplorate”. Il saggio è frutto di un dottorato di ricerca in filosofia svolto in una università scozzese ed avente per oggetto il pensiero di Deleuze, uno dei massimi esponenti della filosofia francese del XX secolo. Prendendo le mosse dall’Olanda del Seicento, epoca in cui visse Spinoza, Presutti arriva sino ai giorni nostri ed organizza i paragrafi del suo saggio toccando, tra l’altro, i seguenti temi: Struttura essenza della sostanza, Idea e intelletto, Autonomia spirituale della mente, Verità e teologia.