La cortissima storia d’Italia

La crisi, internazionale ed europea, che stiamo vivendo con molte sofferenze, ha certamente un’origine economica ma senza dubbio coinvolge anche la storia, le storie e le identità di singoli Popoli e Paesi. In Italia l’anno scorso abbiamo celebrato per un anno intero i primi 150 anni di Unità con manifestazioni, spettacoli, mostre, pubblicazioni, programmi radiotelevisivi e siti web, ma forse c’era e c’è ancora bisogno d’una sintesi attraverso la quale fissare nella memoria collettiva i passaggi principali di questi 150 anni, scoprendo molti momenti decisivi che oggi meglio si comprendono. Di questa sintesi “popolare” hanno bisogno soprattutto i Giovani italiani di qualsiasi origine, i Giovani di origine italiana che vivono all’estero, i milioni di cittadini italiani, uomini e donne di origine straniera che vivono in Italia.

A questa esigenza assai puntualmente risponde l’opera multimediale pubblicata da Ediesse,  Cortissima StoriadItalia 1860-2010 di Gianguido Pagi Palumbo. Il progetto propone una sintesi testuale e audiovisiva originale e popolare dei 150 anni di Unità italiana: uno strumento didattico multimediale molto vivace, con un ritmo volutamente sostenuto, pensato proprio per i più giovani. Il libro è diviso in 10 capitoli-racconti illustrati a colori che non riguardano solamente la “politica”, ma i fatti più significativi di ordine sociale, culturale, economico, artistico, sportivo. Il linguaggio usato è fatto di parole, immagini, disegni, fotografie, legati da un testo semplice, essenziale, comprensibile ai più. Ai capitoli si aggiunge un’utile appendice con la Costituzione italiana.

Il video è composto da 10 puntate brevi di 8 minuti l’una, corrispondenti alle 10 fasi storiche proposte dal libro. Ogni puntata è realizzata con una modalità e uno stile che esprimono di volta in volta l’epoca storica raccontata, rielaborando immagini, oggetti e materiali caratteristici del periodo. Per la realizzazione l’autore ha coinvolto Giacomo Verde, video-artista impegnato da anni in una sperimentazione che intreccia teatro, cinema d’animazione e videoarte, con una particolare sensibilità didattica e una lunga esperienza nelle scuole e nelle università.  (VideoProduzione Adhoc – VideoEdizioni Ediesse).

L’opera è stata presentata in prima nazionale il 14 novembre 2011 a Roma nella sede della Società  Dante Alighieri e successivamente, fino ad oggi, in oltre 25 città italiane ed europee fra le quali Parigi, Bruxelles, Colonia, Roma, Venezia, Verona, Brescia, Pescara, Foggia, Bari, Lecce, Palermo, in Centri culturali, Scuole superiori e medie, Biblioteche, Corsi di Italiano. Si può acquistare nelle principali librerie italiane o via internet su www.ediesseonline.it. Gianguido Pagi Palumbo, professionista della comunicazione. pubblicista e scrittore, si occupa di cooperazione internazionale e immigrazione. Ha pubblicato con Ediesse Andrej a Belgrado (2002), Amparo dove vai (2004),  Amina di Sarajevo (2005), Teresina (2008). Nel 2011, assieme a 10 giovani di otto origini nazionali diverse, ha fondato a Roma l’Associazione InterEtnica Italiana Mondita (www.mondita.it) per la promozione dei valori di un Paese storicamente multi- interetnico.

“Senza questi ragazzi il Paese sarebbe più vecchio e avremmo minori potenzialità di sviluppo. Senza gli immigrati il fardello del debito pubblico sarebbe più difficile da sostenere”. Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante l’incontro con ‘I nuovi cittadini italiani’ al Quirinale, ci ricorda che l’immigrazione fa ormai parte, a tutti gli effetti, del nostro presente e anche della nostra storia.

E così scrive in un’efficace recensione dell’opera Livia Parisi. “La storia che si invita gli immigrati a conoscere, con Cortissima StoriadItalia 1860-2010, il progetto testuale e audiovisivo che propone per la prima volta un agile strumento di informazione per uomini e donne provenienti da altri Paesi, che lavorano e studiano in Italia e hanno bisogno di conoscerne meglio la lingua, le vicende politiche e la Costituzione italiana: perché la nostra storia è ormai anche, in parte, la loro storia. Il libro, scritto da Gianguido Palumbo, in collaborazione con Giacomo Verde, ha questo intento. Ma ne ha anche a altri. “Non solo Stranieri in Italia – spiega Palumbo – ma anche Italiani all’estero, nuove generazioni che stanno perdendo coscienza della storia del Paese di origine. E poi vuole parlare agli italiani, soprattutto ai giovani e agli studenti delle scuole superiori che solo alla fine del percorso di studi, e non sempre, arrivano a conoscere l’Italia contemporanea”.

E’ una storia “cortissima” – annota ancora Livia Parisi – e non lo nasconde, anzi lo annuncia nel titolo, che comunica la forza sintetica del progetto: un’ora di lettura e poco più di un’ora di visione del film. 150 anni in dieci capitoli, narrati col ritmo di un racconto per mantenere viva l’attenzione, così come faceva il Contastorie di una volta. Si inizia con l’Unità d’Italia, attraversando le due Guerre mondiali e la Resistenza, ed esplorando Dopoguerra, Prima e Seconda Repubblica, Tangentopoli e Terrorismo, fino alla visita di Gheddafi a Roma. Ci sono date e numeri importanti “ma non giudizi forti sui fatti raccontati, pur riconoscendo che non esiste e non è possibile la neutralità. C’è la politica, l’economia, la cultura, ma si parla anche di scienza, spettacolo e di piccoli grandi eventi, come l’invenzione della Nutella”, spiega l’autore”.

Insomma, questa interessante pubblicazione multimediale di Gianguido Pagi Palumbo sembra davvero vestire i panni dei ragazzi e dei giovani, sia nella facilità di consultazione che nella qualità del linguaggio. Dunque, particolarmente adatta, in Italia, come supporto didattico per le Scuole medie e superiori, come nei centri di aggregazione  e socializzazione per stranieri, nelle sedi di Sindacati, Patronati e Partiti, ma anche nelle biblioteche comunali. All’estero, l’opera appare particolarmente adatta alle Associazioni e alle Scuole italiane, agli Istituti di Cultura, alle sedi della Dante Alighieri che conducono corsi di lingua italiana, dovunque siano presenti giovani di terza e quarta generazione della nostra emigrazione che nell’opera possono agilmente apprendere le radici storiche e culturali dalle quali discendono.