Il Pdl si trasforma in Italia e Libertà

Trattare con il Partito democratico e il Terzo polo sulle riforme istituzionali. E’ uno dei punti principali dell’intervento di Silvio Berlusconi al congresso cittadino del PdL, sabato mattina a Milano.

 “Non siamo un partito di plastica – dice l’ex premier a proposito del PdL -. Siamo fortemente radicati tra la gente e abbiamo davanti un grande futuro. Siamo un partito che non sarà possibile cancellare dal panorama politico italiano”. Quindi ribatte alla proposta di Giuliano Ferrara di fondare un altro partito. “Saremmo matti. “Tutti insieme per l’Italia” è una bellissima idea di Giuliano Ferrara. Io non ho partecipato”, precisa. Poi chiarisce di aver sentito il giornalista al telefono e avergli detto che “di tutto c’è bisogno tranne che di un altro partito”.

Gli unici dubbi riguardano il nome. Berlusconi ammette che potrebbe essere cambiato perché “Popolo della libertà” tende a diventare un acronimo, PdL. Poi perché “al sud ci si mette anche l’articolo “la”, diventa “la Pdl” e ci è sembrato che non commuova”, aggiunge. L’ipotesi viene confermata da Gianfranco Rotondi, che si lascia sfuggire anche un’anticipazione. “Come si chiamerà? Penso “Italia e Libertà”.

Berlusconi smentisce poi che nei giorni scorsi a Bruxelles, all’uscita dalla riunione del Ppe, abbia espresso dubbi sulle capacità di Alfano. Da Milano invece Berlusconi precisa. “È bravissimo. Si mangia a colazione, pranzo e cena, tutti i segretari che sono in campo”. Anche iniziando a parlare l’ex premier aveva precisato che il suo non sarebbe stato un intervento politico “ma un saluto perché abbiamo un grande segretario delegato agli interventi politici e a segnare la linea”. Per fugare ogni dubbio, Berlusconi fa infine proiettare il suo intervento con i giornalisti a Bruxelles per dimostrare di non avere “mai detto nulla” su Alfano.

Il vertice di Milano è anche l’occasione per ribadire che l’Italia è un paese ingovernabile e che la decisione di fare un passo indietro è stata presa sperando che con un governo tecnico “si possa discutere con l’opposizione di una modifica dell’architettura istituzionale”. Quindi Berlusconi precisa ancora che “su questi temi la trattativa sarà condotta da Alfano”.