Salerno, scandalo Provincia 21 denunce 5 arresti

Hanno intascato indebitamente un milione di euro. Erano dipendenti dell’amministrazione provinciale, alcuni anche in pensione, ma anche un dipendente delle Poste, quasi tutti legati da vincoli di parentela. E il meccanismo che avevano messo in atto era quello di dirottare fondi della Provincia di Salerno sui loro conti correnti. La motivazione è che erano rappresentanti di associazioni onlus che, però, in alcuni casi non disponevano neanche della partita Iva.

In cinque sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza (disposti i domiciliari) e altre 21 persone sono indagate. L’indagine è della Procura di Salerno ed è scattata dopo una denuncia presentata dall’attuale presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, all’indomani della sua elezione, nel 2009. L’accusa è di aver messo in piedi un meccanismo criminoso finalizzato all’appropriazione di denaro pubblico delle casse della Provincia di Salerno.

A finire ai domiciliari sono stati due funzionari dell’Ente, Vittorio Aliberti e Giovanna Musumeci; l’ex marito di quest’ultima, Mario Bisogno, dipendente delle Poste; Pamela De Leo e Sabina Primaverile, rispettivamente parente e cognata di Aliberti.

Le indagini delle Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura di Salerno, traggono origine da una denuncia presentata dal presidente della Provincia. Cirielli rilevò l’assoluta mancanza di fondi nel capitolo di bilancio relativo alla borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, organizzata ogni anno a Paestum (Salerno). L’indagine del nucleo di Polizia tributaria ha consentito di risalire alla erogazione di fondi dell’ente nel periodo 2005 -2009. Lo screening effettuato sulle erogazioni di denaro pubblico a fondo perduto alla fine ha dato un risultato allarmante: 112 in tutto. In pratica il denaro con la complicità dei funzionari veniva accreditato sui conti correnti degli indagati, per lo più rappresentanti di associazioni onlus del Salernitano che non disponevano neppure della partita Iva. Il calcolo effettuato dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria sarebbe ancora in corso con indagini che potrebbero portare ad ulteriori sviluppi. Intanto è stato accertato che l’erogazione dei fondi è avvenuta sino all’immediata vigilia delle ultime elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale.

Ai cinque arrestati si aggiungono anche 21 indagati: otto pubblici ufficiali attualmente in servizio presso l’ente, tra cui due dirigenti, 5 dipendenti attualmente in pensione e altre otto persone che stamani sono stati oggetto di perquisizioni.