Il maltempo nella Capitale deve far riflettere

Quanto accaduto in questi giorni a Roma ed un po’ in tutta Italia deve aiutare alla riflessione. I disagi causati dalla neve, dal ghiaccio e dal freddo sono stati tanti e di ogni genere, morti inclusi sopratutto tra i senza tetto. Come al solito, in Italia, ci si sveglia sempre dopo che avviene il problema senza un minimo di prevenzione alle emergenze additando mancati allarmi.

Ci si chiede quali siano i problemi da risolvere definitivamente. Si è visto che quando sorgono c’è solo uno scaricamento di responsibilità. Significativa è stata la lite tra il sindaco di Roma Gianni Alemanno ed il Capo della Protezione Civile Franco Gabrielli (in queste ore dal Premier Monti per programmare interventi in vista della nuova ondata del fine settimana) dove se ne sono dette di tutti i colori,  con un Governo inconsistente che non ha mai saputo prendere posizione propria al fine di risolvere concretamente ma si schiera e poi scarica esaltando le colpe.

Sono tutte polemiche strumentali che non interessano al cittadino. In fin dei conti cosa interessa ai romani sapere se ha ragione Alemanno o Gabrielli? Più pacato è stato il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ma nessuno si immedesima ai cittadini che subiscono i disastri, le mancanze e le incompetenze. Infatti, quando accadono cose simili si innesca un susseguirsi di problemi legati a scioperi, mancanza di soldi, richieste di servizi e mano d’opera che non viene pagata. Anzi, viene richiesto di mettere soldi di tasca propria come il caso dei volontari dell’Esercito. Senza contare la mancanza di viveri, acqua e l’energia elettrica dovuta al maltempo. Mancanze, quindi, di competenze politiche, tecniche ed amministrative nella pubblica amministrazione. Stà di fatto che non c’è comunicazione nè accordi sopratutto dalla classe politica. Si battibecca e basta. Una continua mal gestione di cariche politiche ed amministrative che non possono capire i veri problemi perché non li subiscono in prima persona e non hanno mentalità adatta nè cognizione scientifica, tecnica ed economica. D’altronde, è proprio la politica che ha voluto queste mancanze perché si è fatto scempio del lavoro e dell’economia italiana. L’unico rimedio? Sperare che non nevichi più.