Cosima Serrano era gelosa della mamma di Sara Scazzi

“Il mio rapporto con Sara era confidenziale. Mai mi parlò di aver avuto problemi con zio Michele o di aver subito molestie. Lo zio aveva sempre imbarazzo a parlare delle donne”. Lo ha detto il fratello di Sara Scazzi, Claudio, 26 anni, chiamato per primo a deporre nel processo per l’omicidio della 15enne uccisa il 26 agosto 2010 ad Avetrana, in provincia di Taranto. Il giovane ha riferito di aver vissuto a San Pancrazio Salentino e poi di essersi trasferito a Milano per motivi di lavoro. Nell’estate del 2010, Claudio rientrò ad Avetrana il primo agosto per trascorrere le ferie fino al 21 dello stesso mese. Con la sorella, ha detto, si sentiva telefonicamente quasi ogni giorno. “Sara non era più una bambina. Quando mi trovavo ad Avetrana lei usciva con me. La mamma non le permetteva di uscire con le ragazze della sua età perchè lo riteneva pericoloso”. Lo ha detto Claudio, nel corso della sua deposizione in Corte d’Assise. “Uscivamo con nostra cugina Sabrina e una compagnia di ragazzi e ragazze: Ivano Russo, Alessio Pisello, Mariangela Spagnoletti, Angela Cimino, un giovane che si chiama Mimmo, e andavamo spesso in pub insieme”. Claudio ha riferito di aver notato complicità tra Sabrina e Ivano. “Pensavo a un rapporto clandestino tra loro ma mi dicevano che erano solo amici. A me sembravano fidanzati. Ivano la provocava e coccolava”. Il fratello di Sara ha detto di aver chiesto a Sabrina di chiarire il suo rapporto con Ivano e lei gli aveva risposto che “meglio le coccole che niente”. “Mia sorella mi disse – ha detto ancora Claudio Scazzi – di aver saputo che Sabrina e Ivano si erano appartati in auto, che Ivano aveva fatto spogliare Sabrina e poi le aveva chiesto di rivestirsi. Per me fu la conferma di quello che avevo sempre pensato”.

“Ivano – ha aggiunto Claudio – sapeva che Sabrina gli andava dietro e lui faceva il finto tonto. Temevo che avesse lo stesso comportamento con Sara. Un giorno di agosto, tra il 10 e il 20, mentre ci trovavamo a Torre Colimena con Sara, Angela Cimino, Giovanni Copertino e altri amici, fermai Ivano e gli dissi che i suoi atteggiamenti con Sabrina non mi piacevano. Sara lo abbracciò e lui disse: ferma, che Claudio è geloso”.

“Ivano – ha risposto ancora Claudio ad una domanda – mi raccontò di alcuni screzi con Sabrina. In effetti, una sera, notai che non la salutò, mentre di solito si avvicinava a lei per prima con bacetti e abbracci”. Il pm Buccoliero ha chiesto a Claudio Scazzi di riferire dei rapporti tra Sara e Ivano. Il testimone ha detto di aver capito che la sorella provava qualcosa per Ivano. Ci fu anche un fitto scambio di messaggio tra i due”. “Appresi di una conversazione tra Mariangela Spagnoletti e Sabrina che parlavano di Sara e una contestava all’altra che mia sorella attirava l’attenzione di Ivano e che se fosse andata con loro non sarebbero state più viste in maniera adeguata”. Lo ha detto nell’aula della Corte di assise Claudio Scazzi, rispondendo a una domanda specifica del pm Mariano Buccoliero. Il fratello di Sara Scazzi ha poi detto di aver appreso da Alessio Pisello che Mimino Cosma, nipote di Michele Misseri, che spesso si recava a casa del contadino di Avetrana. Ma, a suo dire stranamente, dopo il ritrovamento del cellulare di Sara sembrava sparito. Lui non lo aveva più visto nell’abitazione di Sabrina, come invece avveniva in passato. “Sara mi parlava dell’amicizia di Sabrina con Ivano, che Sabrina voleva più di un’amicizia, ma Ivano non la voleva come compagna. E Sara criticava l’atteggiamento di Sabrina, diceva che Sabrina non nascondeva il suo interesse per Ivano”. Lo ha detto Concetta Serrano Spagnolo, mamma di Sara, nel corso della sua deposizione in Corte d’Assise a Taranto. “Sara – ha aggiunto Concetta Serrano – mi parlava di Ivano come di un semplice amico. Ascoltai invece una telefonata durante la quale Sara diceva a Sabrina di lasciar perdere Ivano visto che la respingeva. Disse: Non ti vuole? Io gli avrei tirato un calcio”.

La mamma di Sara ha anche detto la figlia e Sabrina d’estate uscivano quasi tutti i giorni insieme. “A casa, Sara – ha osservato Concetta – era come figlia unica, soffriva un po’ di solitudine. Frequentava l’abitazione dei Misseri e i rapporti sembravano buonissimi. Negli ultimi tempi però si lamentava di Sabrina e io le dissi di lasciarla perdere”. “Il giorno della scomparsa, Sara e mio marito andarono a fare la spesa. Comprarono delle fettine di carne e l’insalata. Mi disse al loro ritorno che Sabrina le aveva mandato un messaggio e che dovevano andare al mare. Si preparò un cordon bleu in padella e lo mangiò in piedi in maniera frettolosa”. È quanto ha raccontato Concetta Serrano nel corso dell’audizione in Corte d’Assise.

“Sarah – ha aggiunto la donna – mise il piatto e la padella nel lavello. Poi andò a prendere un telo da mare e se ne andò mentre l’acqua della pasta stava bollendo. Prima indossava maglietta e short neri. Non vidi se si era cambiata. La badante mi disse che indossava una maglietta e un pantaloncino rosa, aveva le infradito e portava uno zainetto di stoffa nero con la scritta “Il mondo di Betty” e il cellulare nuovo che le aveva regalato Claudio”. “Dopo pranzo, mentre riposavamo, a un certo punto – ha detto ancora Concetta Serrano, rispondendo al pm – arrivò Sabrina e ci chiese se Sara si era preparata per il mare. Le dicemmo che era andata a casa sua. Dal cellulare poi vidi che erano arrivate 3-4 chiamate di Sabrina. Dal volto di Sabrina vidi una preoccupazione che mi insospettì”. “Dissi a mio marito: prendiamo la macchina e andiamo a vedere cosa è successo. I negozi sono chiusi e le persone riposano. Dove sarà finita? Arrivò di nuovo Sabrina – ha continuato Concetta – e le dissi di riferire alla madre Cosima di avvisarci in caso di arrivo di Sara. Lei mi rispose che la mamma non era in casa, mentre non parlò del padre Michele. Dopo andammo in caserma, preoccupati, per presentare la denuncia di scomparsa ai carabinieri”. “Vidi Cosima e Sabrina in caserma, quando mi chiesero una foto di mia figlia, e poi ci incontrammo la sera a casa mia. Io presi un paio di diari di Sara e li detti a Sabrina, che me li aveva chiesti, per cercare di capire se c’era qualcosa di utile per comprendere i motivi della sparizione”. Lo ha riferito Concetta Serrano nel corso della sua testimonianza in Corte d’Assise, a proposito degli accadimenti del 26 agosto 2010, giorno della scomparsa e della morte di Sara.

“C’era un diario con un lucchetto – ha aggiunto Concetta – e Sabrina mi convinse ad aprirlo. C’era una frase particolare: “Sono innamorata di un ragazzo di 27 anni, sono confusa”. Io rimasi basita e dissi a Sabrina: “Lei criticava te e vedi cosa scrive lei”. Sabrina poi mi disse di non consegnarlo subito ai carabinieri perchè avrebbe creato dei grattacapi ad Ivano. Dopo alcuni giorni vennero i carabinieri a chiedere tutti i diari. Diedi anche quello con il lucchetto. “Quando lo seppe Sabrina – ha sottolineato la mamma di Sara – mi disse: Mannaggia, ora Ivano avrà dei problemi” “Mia sorella Emma mi parlò di una corda che aveva visto in bocca a un cane e le era sembrato strano, era come se il cane le volesse indicare qualcosa e mi disse di parlarne con i giornalisti. Dopo l’arresto di Sabrina, Emma non si è più fatta vedere”. Lo ha raccontato nel corso dell’udienza in Corte d’Assise Concetta Serrano, la mamma di Sara Scazzi. La donna ha detto anche che alcuni giorni dopo l’arresto di Michele Misseri, Cosima Serrano andò da lei e si mostrò preoccupata. “Io – ha precisato Concetta – le dissi: se è stato Michele, che c’entrate voi?”. Il pm Buccoliero ha chiesto alla testimone se Sara le avesse mai parlato di rimproveri da parte di zia Cosima, ma Concetta Serrano non ha ricordato questa circostanza. “Mia sorella Cosima è una persona invidiosa di natura e quindi lo era anche di me. Ci furono dei malumori anche per il fatto che io partecipavo sia all’eredità dei genitori adottivi sia di quelli naturali”. Lo ha detto Concetta Serrano nel corso dell’udienza in Corte d’Assise. Concetta ha detto inoltre di essere rimasta impressionata in una occasione per il livore mostrato dalla sorella nei confronti di Sara. “Disse in maniera arrabbiata: questa volta tua figlia l’ha fatta grossa, quando viene stasera le devi dare uno schiaffone”. E’ terminata dopo circa sei ore la deposizione in Corte d’Assise di Concetta Serrano Spagnolo, la mamma di Sara Scazzi, uccisa ad Avetrana il 26 agosto del 2010. La donna ha risposto alle domande degli avvocati difensori, delle parti civili e del presidente del collegio giudicante, Rina Trunfio, dopo essere stata interrogata dai pubblici ministeri Mariano Buccoliero e Pietro Argentino. La madre di Sara ha ricordato la volta in cui la figlia le disse di aver ricevuto 5 euro da zio Michele, aggiungendo che quest’ultimo le aveva detto di non riferire niente a Cosima Serrano. Poi ha detto che dopo la scomparsa della figlia aveva sospettato anche della badante romena. “Facemmo la lavatrice – ha osservato Concetta Serrano – e in un indumento della badante trovai una banconota di 50 euro e un biglietto con un numero telefonico che portai a carabinieri. Iniziai a pensare male anche di lei, parlava sempre al cellulare e io sospettavo di tutti”. Si è conclusa con l’audizione dell’ex badante romena di casa Scazzi, Maria Ecaterina Pantir, l’udienza per l’omicidio della 15enne Sara Scazzi. Il processo è stato aggiornato al 14 febbraio. La donna ha ricostruito il giorno della scomparsa della ragazzina e ricordato, in particolare, il momento in cui Sarah si cambiò per andare al mare con la cugina Sabrina. “Indossava prima un completino nero – ha ricordato – che le regalai io. Poi si mise maglietta e pantaloncino rosa”. A diverse domande dei pubblici ministeri l’ex badante ha risposto con un “non ricordo”. Maria Ecaterina Pantir si è costituita parte civile nei confronti di Sabrina Misseri, che risponde anche di calunnia in quanto l’avrebbe accusata della scomparsa di Sara, pur sapendola innocente. La romena si occupava dello zio di Concetta Serrano, mamma di Sara, ed era ogni giorno a contatto con Sara. L’8 settembre 2010, Sabrina Misseri fu convocata dai carabinieri, ai quali riferì di nutrire forti sospetti sulla badante a causa di un “radicale cambiamento comportamentale”. “A rafforzare – disse Sabrina Misseri agli investigatori – questa mia ricostruzione mentale, è proprio una esternazione rivolta all’indirizzo della mamma di Sara, ed in mia presenza, con la quale la badante romena si preoccupava della possibilità, in virtù delle indagini, di essere anche lei sotto intercettazione telefonica. Non solo – proseguì Sabrina – ma lei era una delle poche persone, escluse io, Sara e Mariangela, compresi i genitori di Sara, a sapere che avevamo intenzione di recarci al mare il giorno della scomparsa, e soprattutto era certa del momento dell’uscita di Sara dalla propria abitazione”.