Adunata Alpini, attese 250 mila persone a Bolzano

Dall’11 al 13 maggio Bolzano sarà la capitale degli alpini. Secondo le stime della Protezione civile provinciale e dell’Ana saranno in 250mila per l’Adunata 2012. Il gruppo di lavoro che si occupa delle questioni organizzative è coordinato dal direttore della Protezione Civile Hanspeter Staffler: “La metà dei partecipanti – spiega – sarà over 60, una sfida importante anche dal punto di vista sanitario”.

Dalla stima più attendibile elaborata dalla Protezione civile provinciale e dall’Ana sulla base delle prenotazioni e delle precedenti adunate, il picco di presenze all’adunata degli alpini verrà toccato domenica 12 maggio. Oltre ai 100 mila abitanti di Bolzano, una parte dei quali non sarà probabilmente in città, arriveranno nel capoluogo circa 160 mila persone fra alpini e loro familiari. Saranno 80-90mila, inoltre, quelli che prenderanno parte alla sfilata che si snoderà attraverso la città con partenza nel quartiere Don Bosco e arrivo in piazza Vittoria.

“Siamo convinti – spiega il vice presidente della Giunta provinciale Christian Tommasini – che sarà una festa per tutti, che la macchina organizzativa funzionerà in maniera efficace, e che Bolzano sarà in grado di reggere questo grande afflusso di persone che sfileranno pacificamente per le vie della città”.

Ma la sfilata di domenica sarà solo uno dei momenti dell’adunata 2012. “Molti dei partecipanti – sottolinea il presidente Luis Durnwalder – arriveranno con qualche giorno d’anticipo, e non è escluso che si fermino in Alto Adige anche dopo la manifestazione ufficiale. Dobbiamo dunque farci trovare pronti per pianificare e gestire con attenzione le fasi di arrivi e partenze”. Dal punto di vista organizzativo, la Giunta provinciale ha incaricato gli assessori Florian Mussner e Christian Tommasini di seguire da vicino la vicenda, e in dicembre è stato istituito un comitato di coordinamento composto da rappresentanti di diverse Ripartizioni provinciali (Protezione antincendio e civile, Servizio strade, mobilità, sanità), associazione nazionale alpini, Comune di Bolzano e Commissariato del Governo, coordinato dal direttore della Protezione civile provinciale Hanspeter Staffler.

“Un evento del genere avrà effetti non solo sulla città di Bolzano – spiega Staffler – ma su tutto il circondario, e in maniera particolare sulla Bassa Atesina. L’eccezionale afflusso di persone ci obbligherà a rafforzare molti servizi sul territorio per offrire il massimo delle garanzie a chi partecipa all’adunata degli alpini, e a tutti gli altoatesini che vivono nel resto della Provincia e che non saranno direttamente coinvolti dalla manifestazione. Per fare ciò è necessario studiare e pianificare una serie di misure preventive”.

Uno dei nodi chiave è rappresentato dalla viabilità: il 12 maggio 16mila veicoli, di cui 2mila autobus, saranno diretti a Bolzano, e per mantenere la situazione sotto controllo sarà creato un percorso ad hoc per i pullman con parcheggi e zone di scarico che saranno collegate ad un servizio di trasporto pubblico notevolmente rafforzato. Sarà operativo un servizio di bus navetta, e tutti i mezzi del trasporto pubblico locale saranno chiamati agli straordinari per consentire una gestione efficiente della questione traffico. Ma fondamentale sarà anche il buon senso dei partecipanti.  “Ad esempio – sottolinea Hanspeter Staffler – la capacità del casello autostradale di Bolzano Sud è di 1.800 veicoli all’ora, ma siamo convinti che buona parte di coloro che vogliono raggiungere il capoluogo rinunceranno all’auto privata proprio per evitare di imbattersi in lunghe code”.

Altro fronte importante da affrontare è quello igienico-sanitario, e anche in questo settore la macchina organizzativa messa in piedi dal comitato di coordinamento è a buon punto. L’Ana installerà a Bolzano 1.500 servizi igienici mobili, e anche gli ospedali della zona dovranno essere pronti ad ogni evenienza. “Circa la metà dei partecipanti all’adunata avrà più di 60 anni – conclude Staffler – e ciò significa non solo un prolungarsi dei tempi di carico e scarico dei bus, ma anche un numero maggiore di chiamate per interventi medici e sanitari. Dobbiamo farci trovare preparati”.