Uomo si crocifigge per protesta a Montalto Uffugo

Continuano blocchi e presidi in tutta Italia. Dopo la Sicilia anche la Calabria rischia la paralisi, il carburante è esaurito e cominciano a scarseggiare anche i generi alimentari. E proprio in Calabria, precisamente nel comune di Montalto Uffugo in provincia di Cosenza, la protesta ha avuto un risvolto singolare. Un uomo si è messo in croce nel bel mezzo del presidio di Taverna, coperto solo da un tricolore.

Interrogato sulle ragioni di un gesto tanto plateale l’uomo ha risposto che “questo è il nostro calvario. La crisi economica è troppo pesante e noi non possiamo continuare a vivere in queste condizioni. Chiedo al presidente Napolitano solo serenità”. Il titolo della manifestazione, d’altra parte, è eloquente: “La protesta in Calabria, popolo che soffre: Viva la Calabria, viva l’Italia, viva il popolo sovrano”, tant’è che nel finale – declamata da un uomo in occhiali da sole e spiccata inflessione locale – è contenuta un’originale interpretazione del concetto di “democrazia”: “riprendiamoci la nostra sovranità, solo il popolo è sovrano: la nostra lotta è santa e giusta, come santo e giusto è il nome di Dio”.

Da Lunedì 23 gennaio tutti gli svincoli del tratto calabrese della A3 Salerno – Reggio Calabria sono presidiati dagli autotrasportatori in protesta provocando rallentamenti ovunque. Problemi anche sulle statali. Nei pressi dei presidi gli autotrasportatori consentono il transito solo agli autotrasportatori, agli autobus e ai mezzi di soccorso.

Nonostante l’annuncio della fine dei blocchi la regione resta in gran parte ferma. “Non possiamo stare ad assistere alla morte di Crotone, della Calabria e del Sud – dice Roberto Cuzzola del movimento dei forconi calabresi – È un movimento al quale ognuno è chiamato a intervenire e a sostenere la battaglia per capire quali sono i problemi, quali le origini e come bisogna aggredirli”.