Ad Arezzo percepiva la pensione della madre morta

La cara estinta se ne era andata nel 2005 ma lui ha continuato fino ad oggi ad incassare regolarmente la pensione erogata dall’Inpdap. E’ quanto accertato dalle Fiamme Gialle nel quadro di una articolata indagine svolta a livello nazionale dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie di Roma, in stretta collaborazione con l’Istituto Nazionale di Previdenza per i dipendenti dell’Amministrazione Pubblica, che dal 1° gennaio del corrente anno è stato incorporato dall’Inps. Gli accertamenti dei finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Arezzo hanno permesso di appurare che, S.B., il figlio settantenne della pensionata deceduta, quando ancora la mamma era in vita, si era fatto cointestare il conto corrente ed aveva continuato serenamente ad utilizzare il bancomat anche dopo la scomparsa della mamma, prelevando le somme della pensione direttamente allo sportello o mediante acquisti presso i negozi, mandando addirittura il conto in rosso.

Oltre 100.000 euro l’ammontare del vitalizio “post mortem” irregolarmente percepito. S.B. è stato, quindi, denunciato alla locale Autorità Giudiziaria per il reato di truffa aggravata ai danni dell’Istituto Previdenziale. Le indagini sono ancora in corso e, a breve, saranno avviate, a cura dell’Ente preposto, le procedure per il recupero delle somme illecitamente percepite.