Malasanità a Crotone la diciottenne Rita Spina partorisce e muore

Ancora la Calabria e la salute negata. Una giovane nativa di San Giovanni in Fiore (CS) ma residente a Crotone, è deceduta nelle prime ore di questa mattina nel reparto rianimazione dell’ospedale civile San Giovanni di Dio della città pitagorica. La ragazza, nella mattinata di mercoledì scorso, era stata sottoposta al taglio cesareo ed aveva partorito un maschietto. Le sue condizioni di salute, tuttavia, si sono complicate e nella giornata di giovedì è stata ricoverata d’urgenza nel reparto di rianimazione dello stesso nosocomio. Questa mattina il decesso.

Sulla vicenda ha aperto un’inchiesta la Procura della Repubblica di Crotone che dovrà accertare le cause della morte e appare scontato che sul corpo della ragazza verrà eseguito l’esame autoptico. La Polizia, intervenuta in ospedale insieme ai Carabinieri, ha sentito i medici che avevano in cura la giovane.

Era una ragazza “in perfetta salute”, dicono i familiari della giovane che hanno presentato denuncia all’autorità giudiziaria chiedendo che siano accertate le reali cause della morte. Secondo la ricostruzione dei parenti, dopo il parto cesareo la giovane donna non riusciva a respirare e urinare. E’ stato allora che i familiari hanno chiesto l’intervento dei medici che, a distanza di 24 ore, hanno diagnosticato il “collasso” di un polmone e un blocco renale. Mentre era ricoverata in rianimazione, hanno aggiunto i familiari, ha subìto “un arresto cardiaco ma i medici sono riusciti a rianimarla”.

“Ora vogliamo giustizia perché non è possibile che la cosa più normale del mondo come un parto si trasformi in una tragedia”, ha detto lo zio di Rita Jessica, che insieme agli altri parenti non si muove dall’obitorio dell’ospedale di Crotone. L’uomo, a nome di tutta la famiglia, ha chiesto che sia fatta piena lucesulla vicenda “perché è ora di dire basta con queste tragedie. Bisogna fare giustizia per Jessica ma anche per tutte le donne che si rivolgono all’ospedale per avere un figlio”.

Il direttore sanitario dell’ospedale San Giovanni di Dio, dottor Angelo Carcea, ha diffuso una nota in cui afferma che “dopo attenta valutazione della documentazione sanitaria, al momento non sarebbero emerse responsabilità dirette dei sanitari che hanno avuto in carica il paziente”. E ha assicurato che ulteriori approfondimenti verranno effettuati da una commissione d’inchiesta interna.

Il pubblico ministero di turno, Enrico Colagreco, ha disposto il sequestro della cartella clinica mentre gli agenti della squadra mobile hanno subito avviato gli interrogatori di tutti i sanitari e gli infermieri che hanno avuto in cura la giovane.

Anche il presidente della commissione d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale, Ignazio Marino, ha inviato i Nas a Crotone per acquisire subito la cartella clinica della ragazza. E’ “uno stillicidio raggelante – denuncia Marino – la sanità calabrese è da tempo sotto osservazione della nostra commissione anche per quanto riguarda il parto cesareo”. “In particolare – spiega Marino – a Reggio Calabria il 65% delle donne vengono sottoposte a parto cesareo, mentre l’organizzazione mondiale della sanità sostiene che la media dei parti cesarei dovrebbe arrivare al 13,7%”.