E’ morto don Luigi Verzè

E’ deceduto oggi a Milano il fondatore del San Raffaele. Il decesso di don Verzè, che aveva 91 anni, è stato causato da una crisi cardiaca. Il fondatore del San Raffaele è deceduto presso l’Unita Coronarica dell’Ospedale, dove era stato ricoverato durante la notte alle ore 02:30 per l’aggravarsi della sua situazione cardiaca.

“Nelle ultime settimane l’acuirsi della tensione sulla sua persona può aver acuito un certo tipo di tensione, e lo stress come si sa influisce sulla salute”. A dirlo Paolo Klun, portavoce del San Raffaele. Klun racconta di aver visto don Verzé qualche giorno fa e di “averlo visto come era sempre, stanco ma in forma, con il suo modo di fare battute”. La morte di Don Verzé, ha detto Klun, è giunta per un infarto questa mattina. Si è sentito male ieri sera e all’una è arrivato al pronto soccorso del San Raffaele, dove poi alle ore 02:30 è stato trasferito nell’unità coronarica. Qui tra l’altro era stato ricoverato già l’anno scorso, sempre in questo periodo, a causa della sua situazione cardiaca compromessa. “Ieri aveva lamentato – ha spiegato – dei dolori di schiena e un principio di sciatalgia. La situazione è poi peggiorata in serata fino a quando non è stato ricoverato in ospedale qui all’una”.

Dal San Raffaele fanno sapere che don Verzè, 91 anni, era tenuto sempre sotto stretto controllo dopo l’operazione al cuore subita l’anno scorso, ma probabilmente anche a causa della tensione dell’ultimo periodo causata dalle indagini per bancarotta le sue condizioni sono peggiorate negli ultimi giorni. Verzé era finito in bancarotta con debiti da un miliardo e mezzo di euro.

I funerali si svolgeranno nel pomeriggio di lunedì prossimo 2 gennaio a Illasi in provincia di Verona. Saranno officiati dal vescovo di Verona, mons. Giuseppe Zenti. Nella mattina il corpo sarà portato in ospedale per un ultimo saluto nel suo San Raffaele. Don Verzé sarà sepolto in un primo momento nel cimitero di Illasi. Nelle sue volontà ha però espresso il desiderio di essere tumulato nella cappella della Madonna della Vita del San Raffaele dove aveva fatto allestire un apposito spazio dietro all’altare.

Proprio quella di oggi avrebbe dovuto essere la giornata clou per il San Raffaele. In mattinata infatti è prevista l’asta con l’apertura delle buste con le offerte. Per comprare il San Raffaele (da lui fondato nel 1958) s’annuncia una sfida tra i big della sanità italiana. In gara ci sono, salvo colpi di scena dell’ultima ora, gli imprenditori Giuseppe Rotelli (gruppo ospedaliero San Donato) e Gianfelice Rocca (gruppo Humanitas). Entro mezzogiorno arriveranno al notaio Enrico Chiodi Daelli le proposte d’acquisto alternative all’offerta presentata lo scorso ottobre dalla cordata della Santa Sede, su indicazione del Segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone. Finora i protagonisti del salvataggio sono stati l’Istituto per le opere di religione (Ior) e l’imprenditore Vittorio Malacalza. La loro offerta, avanzata per evitare il crac del San Raffaele, è di 250 milioni (più un accollo di passività per altri 500 milioni). Ma con oggi nella partita entreranno, se la notte appena trascorsa non ha cambiato le cose , altri contendenti. Per partecipare alla gara ci deve essere un rilancio di almeno 50 milioni.

Ieri l’assemblea degli azionisti del gruppo Humanitas ha deliberato di attribuire al consiglio di amministrazione la facoltà di aumentare a pagamento il capitale sociale, in una o più volte, mediante l’emissione di nuove azioni per un periodo di nove mesi. Lo si legge in una nota. L’Istituto Clinico di Rozzano (MI), al pari del Gruppo Ospedaliero San Donato che fa capo a Giuseppe Rotelli, aveva richiesto di accedere alla data-room del San Raffaele, in vista della scadenza di domani, termine ultimo per presentare un’offerta migliorativa di almeno 50 milioni di euro rispetto ai 250 milioni messi sul piatto dal cordata Ior-Malacalza, attuale titolare del gruppo. Lo scopo della richiesta di delega ad esercitare “più volte” e “per un periodo di 9 mesi” la facoltà di aumentare il capitale del gruppo è legato alla possibilità di presentare un rilancio, previsto dal disciplinare dell’asta che prevede entro il prossimo 5 gennaio la facoltà di un’ulteriore offerta migliorativa, sulla cui base la cordata Ior-Malacalza può comunque esercitare il diritto di prelazione.

Don Luigi Maria Verzè era nato il 14 marzo 1920 a Illasi, in provincia di Verona, è stato presidente della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor e presidente e rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Nel 1947 si era laureato in Lettere classiche e Filosofia con padre Gemelli all’Università Cattolica di Milano e nel 1948 era stato ordinato sacerdote. Successivamente era diventato segretario del santo don Giovanni Calabria. Nel 1958 don Verzè ha fondato l’Associazione Monte Tabor e nella seconda metà degli anni Sessanta sono iniziati i lavori di costruzione dell’ospedale a Segrate, alle porte di Milano.

Il 30 aprile 1970 è nata la Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor, a cui viene conferito il San Raffaele in costruzione. Il 31 ottobre 1971 viene accolto il primo malato, mentre nel 1972 il San Raffaele viene riconosciuto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e dal 1982 è diventato polo universitario della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’università Statale di Milano. Negli anni Ottanta, a fianco dell’ospedale, che oggi ha una capienza di circa 1.300 posti letto e una struttura di 11 dipartimenti e 45 specialità cliniche, don Verzè si è dedicato alla realizzazione e all’ampliamento di strutture specializzate, come il Dimer, Dipartimento per la Medicina Riabilitativa, il Dicor, Dipartimento per le Malattie Cardiovascolari, il Centro San Luigi Gonzaga per l’assistenza ai malati di Aids, il Dipartimento di Neuroscienze presso il San Raffaele Turro. Nel 1992 è nato il Dibit1, il Dipartimento di Biotecnologie e Centro di Ricerca scientifica.

Nel 1996 don Verzè ha fondato l’Università Vita-Salute San Raffaele, di cui è stato rettore, con le tre facoltà di Medicina e Chirurgia, Psicologia e Filosofia e dal 2010 la Laurea internazionale in Medicina e Chirurgia. Nel 2003 ha costituito il Movimento Medicina-Sacerdozio e nel 2010 è stato inaugurato il Dibit2 che ospita aule universitarie e nuovi laboratori per la genomica e proteomica. Nel corso del 2011 sono emersi i problemi finanziari del San Raffaele, dovuti all’elevato indebitamento del gruppo. Lo scorso 19 dicembre don Verzè si è autosospeso dalla carica di presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor.