Kim Jong-un non sarà solo al comando instabilità in Corea del Nord

Condividerà il potere con l’esercito e con lo zio, il terzogenito ventottenne del defunto Kim Jong-Il. Il nuovo leader della Corea del Nord non avrà gli stessi poteri del padre defunto e ciò desta non poche preoccupazioni. La notizia emerge da fonti sia di Pyongyang che di Pechino. Ad affiancare il 28enne Kim Jong-Un sarà lo zio 65enne Jang-Song-thaek, nominato nel 2009 alla Commissione nazionale di Difesa, il consiglio supremo presieduto da Kim Jong-Il in qualità di comandante in capo delle forze armate. Sempre secondo la fonte, i militari hanno già garantito la loro fedeltà a Kim Jong-Un, ultimo rampollo della dinastia che ha dominato la Repubblica popolare dalla sua fondazione, dopo la Seconda guerra mondiale.

La fonte alquanto attendibile ritiene “molto improbabile” un golpe militare. Secondo altri osservatori, Kim Jong-Un nonostante la giovane età ha già un solido controllo sulle forze armate e sull’intelligence fin dalla sua designazione come successore di Kim Jog-Il, nel settembre 2010.

Per gli analisti, tuttavia, il presidente designato viene considerato ancora troppo “acerbo e inesperto” per guidare quello che molti indicano come l’esercito più numeroso al mondo. E molti dubbi sono stati sollevati sulla transizione. Alcuni importanti esponenti dell’amministrazione statunitense ritengono che Kim Jong-Un non sia ancora pronto per guidare il paese e necessiti di almeno un anno di rodaggio per consolidare la sua posizione e superare le diffidenze dei vertici militari di Pyongyang.

Insomma, l’ipotesi di una “reggenza”, avanzata dai servizi segreti cinesi, è considerata una possibile carta vincente anche dagli esperti di intelligence statunitensi.