Nel partito democratico Veltroni lancia Enrico Letta

Nichi Vendola ha capito il gioco ed evita di polemizzare con il Pd per la scelta di appoggiare Monti. Di Pietro, invece, si è messo fuori da solo. E la strategia bersaniana immortalata nella foto di Vasto è un sogno del passato. Rischia di diventarlo anche la candidatura del segretario alla premiership del centrosinistra. Sulla scena politica è ricomparso Veltroni. Se si arriva sino a fine legislatura, l’ex leader ha molte più chance di mandare in porto i suoi piani. Ma se invece si va alle elezioni anticipate Veltroni dovrà dire addio alla sua strategia.

Se la legislatura va avanti, nel Pd muterà inevitabilmente il quadro. Congresso o non congresso, che per statuto dovrebbe svolgersi nell’ottobre del 2013, cioè dopo le elezioni di fine legislatura.

Veltroni e i suoi, in un primo tempo avevano pensato di mettere in pista Matteo Renzi. Ma il sindaco di Firenze appare all’ex segretario un candidato difficile da far accettare al “corpaccione” del Pd, composto da ex Ds, e agli apparati. Archiviata questa ipotesi, ora Veltroni guarda con un certo interesse a Enrico Letta. Il vice segretario ha dalla sua molte carte: è giovane, è un moderato a cui la foto di Vasto non è mai piaciuta, ed è già stato al Governo. Potrebbe essere lui il candidato ideale per la premiership del centrosinistra nel segno del Pd riformista e non socialista d’antan. Insomma di quel Partito democratico che Veltroni aveva immaginato nel 2008, quando lo ha messo al mondo.