Arrestato per truffa il dirigente regionale calabrese Napolitano

I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Milano hanno eseguito, a Roma, una misura di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro, Antonio Rizzuti, su richiesta dei pm Gerardo Dominjanni e Domenico Guarascio nei confronti di un consulente della Regione Calabria, Massimiliano Napolitano ritenuto responsabile di truffa aggravata in danno della stessa regione, frode in pubblica fornitura e falsità ideologica.

I militari hanno sequestrato beni e somme di denaro per oltre 2,5 milioni di euro. L’attività spiegano i finanzieri, costituisce lo sviluppo di uno dei filoni investigativi emersi nell’indagine sui “derivati” condotta dal procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo e trasmesso per competenza territoriale alla Procura catanzarese. Gli approfondimenti condotti dalle Fiamme Gialle hanno riguardato operazioni in derivati (swap) relative ad un prestito obbligazionario sottoscritto dalla Regione Calabria per un importo pari a circa 325 milioni di euro (e a due successive rinegoziazioni), in merito alle quali sarebbero stati conseguiti profitti illeciti per circa 25 milioni di euro, parte dei quali (circa 2,5 milioni) risultano “veicolati” in favore del consulente finanziario arrestato.

I militari della Guardia di Finanza hanno inoltre sequestrato, in via preventiva, beni mobili ed immobili, oltre a disponibilità finanziarie e conti correnti per un importo complessivo di 2,5 milioni di euro, riconducibili a sette indagati: tra questi, oltre al consulente finanziario, alcuni manager di banca e un dirigente dell’Ente pubblico, nonché lo stesso istituto di credito coinvolto per illeciti amministrativi sulla scorta della Legge 231 del 2001.