Solo la Gran Bretagna resta fuori dall’Europa

Il nuovo trattato sarà firmato “in marzo se non prima”, ha annunciato il presidente Ue Herman van Rompuy, confermando che “26 stati membri si sono dichiarati pronti ad aderire”. Van Rompuy ha anche assicurato che il nuovo trattato nascerà “con un’ampia consultazione con tutti gli attori, in particolare il Parlamento europeo. Avremmo preferito un cambiamento a 27 ed abbiamo cercato di perseguire questa strada, ma siccome ciò non è stato possibile ne abbiamo dovuto prendere un’altra”.

La nuova Europa del 2012 sarà molto più debole ed instabile e la Francia accusa il colpo accusando gli inglesi di assumersi delle “colpe” non indifferenti. Il Premier britannico David Cameron, aveva spiegato Sarkozy, ha chiesto un protocollo allegato al trattato per esonerare la Gran Bretagna dall’applicazione delle regole sui servizi finanziari. Una condizione non accettabile, ha aggiunto, poiché proprio da questo settore sono nati molti dei problemi dell’attuale crisi. Una spaccatura che in realtà vede una netta contrapposizione sull’asse franco tedesco ed inglese. Il primo ministro britannico non ha dubbi. “Noi non rinunceremo mai alla nostra sovranità. Se non si riescono a contenere gli eccessi all’interno di un Trattato – aveva aggiunto -, meglio restarne fuori”.

La Casa Bianca sembra soddisfatta e vede progressi sul destino dell’Europa. Parlando ai giornalisti, il portavoce dell’amministrazione Obama Jay Carney ha spiegato che la crisi debitoria della zona euro “è, in definitiva, un problema europeo che necessità di una soluzione europea. Noi crediamo che i leader europei debbano agire in modo deciso e determinato per porvi rimedio. Ma c’è stato del progresso”. Carney non ha voluto commentare il fatto che il primo ministro britannico David Cameron abbia deciso di non allinearsi al resto dell’Unione e di tenere fuori Londra dalla revisione dei trattati accettata in principio dagli altri 26. Un no comment diplomatico visti gli storici rapporti tra Gran Bretagna ed Usa.