Il grande inciucio targato Pd Udc Pdl

La Puglia ha dimostrato di essere un laboratorio politico molto interessante al pari della Sicilia. Nella prima delle due un governatore di sinistra, Nichi Vendola, non solo è riuscito a farsi eleggere e rivincere le elezioni ma anche proiettarsi come leader nazioanale. Nell’Isola i movimenti anti Lega Nord, dall’Mpa a Grande Sud, hanno ottenuto la ribalta italica e si sono attestati in posizioni anticipatorie di quelli che sono gli schemi della nascente Terza Repubblica.

In questa ottica la Puglia potrebbe tornare nuovamente protagonista con l’applicazione del modello “grande coalizione” Pd PdL Udc. A farsene promotori Giovanni Florido (Pd), Massimo Ferrarese (Udc) e Francesco Schittulli (PdL), rispettivamente, presidenti delle Province di Taranto, Brindisi e Bari. L’idea è una coalizione dei moderati capace di raccogliere circa il 60% dei consensi provienti dai centristi di destra e di sinistra per confluire in un grande centro.

Ad indicare la strada di questo progetto sarebbe stato l’ex ministro Raffaele Fitto, il quale, in un colloquio con Massimo Ferrarese, aveva spiegato come fare: “Dobbiamo scomporre – diceva Fitto – i due partiti, PdL e Pd, e ricomporli, depurati delle ali, in un’alleanza politica organica. Poi insieme individueremo e designeremo un premier e governeremo il Paese”. Insomma, una sorta di “doppio movimento simmetrico, in corso nel PdL e nel Pd, volto a scompaginarei due partiti liberandoli delle componenti più radicali e identitarie e a promuovere la convergenza verso il centro delle ali più moderate, cattoliche e popolari, delle due più rappresentative forze politiche italiane”. L’idea che starebbe maturando è di un nuovo laboratorio non un nuovo partito. Il dopo Monti sarà l’inizio di una Terza Repubblica.

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