Gioia Tauro scende in piazza per difendere l’ospedale

A guidare la protesta è Giovanni Laurendi (Cittadinanza Democratica) che rilancia le accuse nei confronti del Commissario delll’Azienda Sanitaria Provinciale 5, reo di “riorganizzazione” la Sanità nella Piana di Gioia Tauro, potenziando il presidio ospedaliero di Polistena e depotenziando la struttura ospedaliera di Gioia Tauro, “che addirittura subirà la chiusura di reparti chiave, indispensabili per la sopravvivenza dello stesso importante nosocomio, che stando così le cose sarà destinato a chiudere nel giro di breve tempo. Nel piano di “riorganizzazione” sanitaria è previsto, quindi, che il nosocomio di Polistena ospiterà 13 strutture complesse e quello di Gioia Tauro soltanto 4 e mancheranno le strutture complesse chiave per la sopravvivenza di un ospedale d’emergenza-urgenza com’é il “Giovanni XXIII”.

Per Laurendi “di fronte ad una realtà così drammatica e con una storia ingloriosa del servizio sanitario calabrese, ancora oggi si continuano a sperperare denari pubblici per mantenere strutture ospedaliere fatiscenti e non a norma sotto tanti profili, non per ultimo la sicurezza statica degli stessi nosocomi che non reggerebbero ad un terremoto sciogliendosi come neve al sole come oggi si sta facendo con l’Ospedale Giovanni XXIII di Gioia Tauro con la chiusura dei reparti chiave. L’unica lotta di campanile, emersa univocamente in questi giorni tutta incentrata contro la realizzazione di un Policlinico unico della Piana, come invece sostenuto dal sindaco Renato Bellofiore, dal Comitato pro Ospedale Unico della Piana e dall’intero Consiglio comunale di Gioia Tauro, oltre che da 22 sindaci su 26 presenti all’unica votazione ufficiale del 3 ottobre 2007, manifesta inopportunamente ed anacronisticamente una tutela del proprio ospedale sotto casa, del proprio orticello e non fa altro che distogliere l’attenzione del vero problema che non è l’essere pro o contro Polistena o pro o contro Palmi (che oltretutto nascerebbe già come struttura monca mancando anch’essa di reparti chiave), il vero problema è la sanità della Piana che non funziona e non funzionerà senza un progetto, senza un programma, senza un obiettivo che non sia il bene comune. E il malato? Se ha i soldi continuerà ad emigrare verso il Nord, altrimenti sarà meglio che si rivolga a un buon Santo in Paradiso”.

Da qui l’invito di Cittadinanza Democratica a tutti i cittadini gioiesi di scendere in piazza il 16 dicembre per aderire allo sciopero voluto dall’intera amministrazione comunale “per la tutela della Sanità nella Piana e, nell’attesa dell’Ospedale Unico, per il potenziamento dell’Ospedale di Gioia Tauro”.