Crolla il partito di Vladimir Putin

Secondo i primi exit poll della tv russa, il partito Russia Unita è vittorioso, ma in netto calo dei consensi, con 48,5% contro il 64% del 2007. Il partito del premier ottiene 220 seggi su 450 contro i 315 delle precedenti legislative, perdendo la maggioranza della Duma. Se questi risultati fossero confermati, Russia Unita, avendo perso la maggior parte dei due terzi, non potrà modificare da sola la Costituzione. I primi dati parziali, basati sul 17% delle schede scrutinate, danno il partito di Putin al 45,98%, i comunisti al 20,7%, i liberaldemocratici al 14,42% e Russia Giusta al 13,35%.

Boris Gryzlov, presidente del partito, ha rivendicato la vittoria: ”Noi pensiamo che la cosa più importante sia che abbiamo vinto e io voglio congratularmi con voi per questo”, ha detto Gryzlov come primo commento.

Sempre secondo i dato dell’exit poll, raddoppiano quasi i comunisti e il partito di centro sinistra “Russia Giusta”, che passano rispettivamente dall’11,57 al 19,8% e dal 7,7% al 14,1%. Cresce, anche se non come gli altri due, il partito liberaldemocratico dell’ultranazionalista Vladimir Zhirinovski, che aveva puntano sulla carta nazionalista: secondo gli exit poll, passerebbe dall’8,1% del 2007 all’11,4% (Vtsiom) o al 13,2% (Fom).

Secondo in primi dati degli exit poll, nella Duma entrano solo i quattro partiti già presenti: Russia Unita, il partito comunista (Kprf), i liberaldemocratici (Ldpr) e Russia Giusta, che supera il partito di Vladimir Zhirinovski. Fuori gli altri tre partiti in lizza, che non hanno superato lo sbarramento del 7%: secondo l’exit poll di Vtsiom, Iabloko è al 4,17%, Giusta Causa all’1,10% e i Patrioti della Russia allo 0,90%.