Morte nella Capitale uccisi Francesco Antonini e Giovanni Galleoni

Tornano morte e paura a Roma. Intorno alle ore 17:00 ad Ostia, in via Antonio Forni, due uomini sono stati uccisi durante una vera e propria esecuzione. Entrambe le persone trovate morte sono italiani tra i 35 e i 40 anni: Francesco Antonini e Giovanni Galleoni, sono due boss della zona, conosciuti come componenti della “banda di Ostia”. Entrambi pluripregiudicati e sotto sorveglianza speciale. In particolare Galleoni era conosciuto negli ambienti della criminalità romana come “Baficchio”. I due uccisi, in passato, sono stati arrestati con le accuse di associazione di stampo mafioso finalizzata al gioco d’azzardo, usura, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti.

Stavano camminando a piedi lungo via Forni, quando sono stati raggiunti dai primi colpi di pistola esplosi da una vettura. Galleoni è finito a terra in strada, l’altro ha trovato riparo in un locale, un bar in ristrutturazione in via Forni 1. Il killer lo ha raggiunto e finito con diversi colpi di pistola. Nel locale sono stati ritrovati 5 bossili di una 7,65 semiautomatica. Galleoni, invece, è spirato durante il trasporto in ospedale.

Via Forni è in una zona di palazzi di edilizia popolare spesso teatro di atti di delinquenza. Non è distante da piazza Gasparri, area di spaccio e di degrado.

Il segretario romano del Partito democratico, Marco Miccoli, attacca: “Violenza e sparatorie in mezzo alla strada: a Roma ormai la criminalità ha superato il livello di guardia, è una escalation che sembra non aver fine. Alemanno in campagna elettorale aveva promesso sicurezza,  invece Roma ora è diventata un Far west. Con lui a Roma non si può manifestare per strada ma si può andare in giro con mitra e pistole. Ecco il paradosso ed il fallimento del peggior sindaco che Roma abbia mai avuto. Speriamo che almeno questa volta eviti di minimizzare e ammetta di aver perso il controllo della città”.

Ribatte Giorgio Ciardi, delegato del sindaco per i problemi della sicurezza rileva che “a poche ore dalla brillante operazione dei militari dei Carabinieri che ha portato all’arresto di 24 persone legate alla camorra tra la Campania e il litorale romano, assistiamo a un atto di violenza criminale perpetrato proprio nell’area di Ostia. Ovviamente, come richiesto anche dal sindaco Alemanno, chiediamo la massima attenzione da parte di tutte le forze dell’ordine e azioni incisive da parte di tutte le istituzioni coinvolte allo scopo di contrastare al meglio questi gravissimi fenomeni”. “Mentre è auspicabile – conclude Ciardi – che di fronte a un episodio criminale e violento come quello avvenuto oggi si mantenga un profilo responsabile e non demagogico, evitando di gonfiare polemiche inutili e di parte, stupiscono le dichiarazioni dei soliti noti della sinistra”.

Nella Capitale una lunga scia di sangue di sei mesi. Era l’8 aprile, quando è stato ucciso nei pressi del Teatro delle Vittorie Roberto Ceccarelli, freddato da cinque colpi di pistola mentre era all’interno della sua auto. Sono seguiti i nove colpi calibro 9 che hanno ucciso Flavio Simmi. Era il 5 luglio, ancora il quartiere Prati. Gli spari hanno risuonato poi al quartiere Tiburtino: quindici colpi in strada, tra le urla della gente terrorizzata. Solo un caso ha risparmiato la vita a Giulio Saltalippi,  33 anni, che se l’è cavata con un proiettile conficcato nell’addome. Colpi di pistola, ma anche violenza di strada. Il 28 giugno, nel Rione Monti, un musicista è stato aggredito all’uscita da un locale da cinque persone, tutte arrestate. Alberto Bonanni, questo il nome della giovane vittima, è ancora in coma. Il 14 giugno era toccato al 47enne Marco Calamanti, aggredito in strada a San Basilio. Fu ucciso con un unico colpo di crick per questioni di debiti. Stessa miccia potrebbe avere innescato l’omicidio del pensionato di 74 anni Raphael Coen, trovato morto nell’androne del condominio in cui viveva a via Lanciani: per lui un’unica stilettata al cuore.