Un fatto grave che ci offende come cristiani

Perché prendersela anche con una statua della Madonna di Lourdes? Perché sottrarla da una cappelletta della parrocchia di San Marcellino e Pietro, in via Labicana, per distruggerla? Sono interrogativi a cui non riusciamo a dare risposta e che fanno parte dell’inspiegabile distruzione di ieri nella Capitale portata avanti da schegge impazzite della sinistra estremista. Il Vaticano ha preso posizione contro l’accaduto, su cui già si era espresso il vicario di Roma, il cardinale Vallini. “Esprimiamo condanna per violenze immotivate e gli atti di offesa alla sensibilità dei credenti – ha detto padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede -. Un’offesa che si aggiunge alle altre, frutto di una violenza immotivata”. Dell’accaduto ha parlato anche il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, durante l’omelia di domenica mattina: “E’ un fatto che ci offende profondamente come cristiani”. Nel momento dell’assalto nella chiesa non c’erano fedeli, ma il parroco, don Pino Ciucci e diversi sacerdoti. “Sono sconcertato – ha spiegato Walter Insero, portavoce del vicariato di Roma – abbiamo visto scoppiare la protesta dalle finestre della parrocchia. Dei giovani incappucciati hanno divelto la porta della sala utilizzata per il catechismo, sono entrati, hanno affisso un manifesto e hanno distrutto quello che c’era dentro. Poi hanno preso una statua della Madonna di Lourdes e un crocefisso, li hanno portati in strada e li hanno frantumati. Un gesto blasfemo di profanazione che non ha alcun senso”. Non solo: “Hanno tentato anche di sfondare la porta d’ingresso della chiesa, ma non ci sono riusciti fortunatamente. Poi si sono spostati verso San Giovanni. Non ci aspettavamo atti così violenti contro simboli religiosi – ammette don Insero – nè ci aspettavamo una situazione così grave, anche se erano scattate misure preventive e la basilica di San Giovanni e l’area attigua sono state chiuse”.