Papa Day, il Santo Padre ci invita a nozze

C’è stato grande fermento per la venuta in Calabria del Santo Padre. Grandi preparativi, organizzazione impeccabile, anche il tempo ha fatto la sua parte: per la Santa celebrazione il cielo sopra Lamezia Terme si è aperto, ha spostato le nubi ed ha prodotto un seppur flebile raggio di sole.

Se fossimo all’epoca delle caverne daremmo un’adeguata interpretazione a questi segnali: speranza di uscire fuori dalla tempesta degli eventi che ci stanno travolgendo.

Anche il Vangelo di oggi pare adottato ad hoc: prepariamoci bene per essere ammessi a partecipare alle nozze nel palazzo del re.

I segni dei tempi ci inducono quindi a non demordere, ad impegnarci, a lavorare tutti insieme per il raggiungimento del bene comune.

Il Santo Padre ha detto che la Calabria vive costantemente in uno stato di emergenza. C’è da chiedersi se in questa corsa all’emergenza non  abbiamo forse perso il senso delle necessità.

A questo proposito illuminanti ed in linea con il pensiero del Santo Padre appaiono le osservazioni  di don Giuseppe Fiorillo espresse durante l’odierna omelia domenicale: “spesso rispondiamo a ciò che è urgente tralasciando ciò che è necessario”.

Così ad esempio preferiamo rispondere all’urgenza di  andare a fare una gita domenicale anziché andare a trovare parenti anziani e/o malati; preferiamo rispondere ad un urgente stimolo sessuale mettendo da parte le necessità che derivano dal ruolo rivestito nell’ambito delle famiglie con il risultato di distruggere i valori ed i principi universali della famiglia.

Gli esempi si possono moltiplicare adattando il concetto alla propria vita privata   o anche all’agire della collettività.

Così si può affermare  che spesso si cerca di fare fronte alle urgenze economiche scavalcando le necessità della popolazione senza curare lo studio di adeguate politiche capaci di assicurare coerente attuazione a programmi risolutivi. Si pensa di combattere l’urgenza derivante dalla presenza della criminalità e si stravolge la necessità di  studiare metodi  di lotta concreti che possano significativamente incidere nella cultura e nella mentalità di un popolo. Si pensa all’urgenza del problema tempestività della  giustizia sacrificando la necessità  che essa risponda  ai principi di efficienza e di  uguaglianza.

Il rischio è grave perché vi è il serio timore di rispondere alle  emergenze  sacrificando la necessità di tutela dei supremi  principi di democrazia e libertà,  perciò il messaggio del Pontefice è altrettanto importante: all’emergenza bisogna rispondere con la  collaborazione, con  politiche di servizio per la comunità, con l’ affermazione  e testimonianza dei  valori umani e cristiani e con l’unico obiettivo del raggiungimento del bene comune.

Non si può  rispondere all’urgenza di andare a nozze dimenticando  di indossare  l’abito nuziale necessario per essere ammessi alla corte del  Sovrano.