Cuneo in festa per la visita di Napolitano, il saluto del sindaco Valmaggia

Vi anticipiamo il testo del saluto che domani, venerdì 7 ottobre, il sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia leggerà in occasione della visita in città del Presidente della Repubblica Sen. Giorgio Napolitano.

Sig. Presidente, benvenuto e grazie perla Suapresenza con noi, qui a Cuneo.

Stiamo vivendo insieme una stagione importante nella storia del nostro Paese e dell’ Europa, a 150 anni dall’Unità d’Italia e a 60 dalla creazione della prima Comunità europea del carbone e dell’acciaio: due storie che si sono intrecciate per consolidare la pace, creare sviluppo e coesione sociale. Sono temi che Lei ci ha ricordato spesso in questi mesi difficili e Le siamo grati per il Suo impegno a difesa della solidarietà nazionale ed europea.

La Suapresenza qui, oggi, ci riempie di gioia e dà un senso ancora più compiuto e solenne al cammino che abbiamo intrapreso, come Comitato cuneese per i 150 anni dell’Unità d’Italia,  dal 17 marzo scorso quando abbiamo dato l’avvio ufficiale, qui a Cuneo, alle celebrazioni. Molte iniziative sono state realizzate da allora, coinvolgendo il mondo giovanile, come  la splendida  e apprezzata mostra “Italiaeuropa” che ha coinvolto le nostre scuole, fino alla celebrazione dell’8 settembre scorso con un concerto memorabile, sempre rivolto ai giovani.

Riprendo oggi, un pensiero che ho condiviso il 17 marzo scorso qui in città, il giorno prima dell’avvio ufficiale ed emozionante delle celebrazioni a Torino che Lei, Signor Presidente, conla Suapresenza ha reso ancor più solenne e ricco di significato.

“Quando un popolo non ha più un senso vitale del suo passato si spegne”: appuntava così il nostro Cesare Pavese nel suo diario “Il mestiere di vivere” nel 1939.

“Quando un popolo non ha più un senso vitale del suo passato si spegne”:

Noi non vogliamo che il nostro popolo oggi si spenga.

Noi vogliamo che vivano i sogni, le idealità, i progetti dei nostri giovani, confrontati al lavoro che manca o che è troppo precario per consentire la costruzione di un futuro sereno. Su questo fronte situazioni preoccupanti interessano anche la nostra città come il recente  paventato trasferimento in altro sito della storica azienda cuneese Alpitour.

Noi vogliamo che vivano i piccoli comuni, soprattutto quelli di montagna (molti sindaci oggi presenti li amministrano con generosità). Sono culle di storia, cultura, tradizioni e presidi oggi di socialità, di volontariato civile nelle aree più marginali, dove la vita è più faticosa ma essenziale per tutta la nostra comunità.

Noi vogliamo che abbiano voce gli ultimi della fila, quelli che fanno più fatica e che per primi sono messi ai margini da questa crisi che sembra non aver fine nelle molte e  diversificate espressioni in cui si manifesta.

“Quando un popolo non ha più un senso vitale del suo passato si spegne”

Perché questo non avvenga ci siamo messi in cammino il 17 marzo scorso per ritrovare nella memoria il seme del futuro e il senso vitale del nostro passato.

Per questo ci ritroviamo in questo teatro con questi simpatici “giovanotti”, suoi coetanei, Signor Presidente.  Hanno al collo fazzoletti di colori diversi e alle spalle storie almeno altrettanto colorate e ricche di sapienza. “Giovanotti” che tanto ci hanno insegnato e continuano a insegnarci col loro entusiasmo, la loro testimonianza, il loro impegno, la loro fedeltà a una Costituzione che hanno coraggiosamente conquistato per noi e i nostri figli.

Per questo ci ritroviamo con Lei, qui oggi, per dimostrarLe tutto il nostro affetto, la nostra vicinanza, la nostra gioia di poterla salutare e ringraziare come garante dell’unità e della solidarietà nazionale.

Siamo qui per dirle che noi ci siamo, come ci furono allora questi “Giovanotti” e, come loro e con loro, non ci rassegniamo a vedere il nostro popolo spegnersi, resteremo uniti, perché solo così potremo insieme superare le difficoltà del momento.

Grazie signor Presidente

Alberto Valmaggia

Sindaco di Cuneo