Scontro Gioia Tauro Palmi, la seconda pronta ad appropriarsi degli uffici Asp

Continuano i campanilismi e le lotte intestine nella piana di Gioia Tauro. Secondo gli amministratori comunali di Gioia Tauro, per un nuovo progetto messo a punto dall’Asp 5 di Reggio Calabria, secondo il quale a brevissima scadenza dovrebbero chiudere battenti gli uffici amministrativi e il poliambulatorio di via Venenzia, che operano nell’ambito del locale Distretto sanitario, per essere trasferiti a Palmi. “È una decisione insensata e assolutamente ingiustificata”, afferma l’assessore alle Politiche sociali, Salvatore Nardi che parla anche come portavoce ufficiale del movimento Cittadinanza Democratica che sostiene la giunta Bellofiore. Secondo Nardi “uffici ed ambulatori dovrebbero essere dirottati a Palmi in ex locali dell’ospedale che consideriamo non solo poco funzionali ma anche di difficile accesso e carenti di adeguate aree di parcheggio. Ma a parte questo ci si chiede: perchè la manager Squallacioti avalla un piano che penalizza i circa ventimila cittadini di Gioia Tauro e i circa ottomila di Rizziconi che fanno capo alla struttura di Gioia? Sicuramente c’è qualcosa che non va, e saremmo desiderosi di scoprirlo, in questo atteggiamento! Insomma – continua Nardi – si va avanti con la politica del “non vedo e non sento”. Ovvero a Gioia Tauro c’è un edificio, un intero palazzo a disposizione, ubicato davanti il pronto soccorso del Giovanni XXIII attualmente inutilizzato e in attesa di lavori di recupero e ristrutturazione, sempre promessi ma mai avviati, e si trasferisce la struttura che costituisce il motore operativo del Distretto sanitario di cui Gioia Tauro è sede da sempre per accorpare tutto a Palmi. Perché?”. L’assessore ricorda che “per il suo recupero e la ristrutturazione abbiamo a disposizione 450.000 euro. Ovvero lo stesso entrerebbe nella disponibilità dell’Asp che non dovrà spendere un solo euro. Ma l’Asp non ha fatto sapere nulla. È un comportamento gravissimo e ingiustificabile così come è ingiustificabile continuare a pagare i canoni di fitto per alcuni locali, da tempo non più utilizzati, nella vicina Palmi e lasciare in completo abbandono Villa Fazzari di Rosarno acquistata tanti anni fa dall’ex Asl per essere destinata a centro di accoglienza di malati di mente e diventata, invece, ricovero per extracomunitari clandestini”.