Toronto, intervista a Pierluigi Roi

Tra gli italiani che si sono affermati in Canada, ricordiamo il milanese Pierluigi Roi, giornalista e direttore di Omni Television News, stazione televisiva multiculturale di Toronto. Snello, di poche parole, dalla personalita’ forte e dalla voce calda e rassicurante. Chi e’ Pierluigi Roi? Un giornalista emigrato in Canada 25 anni fa, professionista, padre di 2 bellissimi bambini, alla ricerca di persone da aiutare. Che differenza intercorre tra le notizie italiane diffuse in Italia e le notizie italiane diffuse in Canada? Noi conduciamo l’unico telegiornale quotidiano italiano che diffonde notizie in America del nord da 30 anni. Diamo informazioni che non sono disponibili attraverso la Rai o Mediaset. In Canada sono trasmessi i telegiornali italiani, per cui non competiamo . Noi offriamo un servizio ad un’utenza che risiede a Toronto ed in Nord America, parliamo circa di mezzo milione di persone a livello nazionale. Queste hanno determinati gusti giornalistici come le notizie italiane in Canada , episodi di cronaca o l’argomento tasse .Il nostro compito e’ quello di essere un ibrido tra le informazioni che riguardano il Canada e quelle che riguardano l’Italia. Qual e’ il tuo ruolo? Sono il direttore della stazione dei telegiornali multilingue. Questo canale e’ nato nel 1979 e fa parte di un grosso gruppo mediatico: Rogers che si occupa anche di telefonia mobile e non solo, nel 1986 ha deciso di acquistare Omni Television e l’ha fatta crescere, da quel momento ad oggi ci sono 4 stazioni di cui 2 a Toronto: Omni 1 ed Omni 2, una ad Alberta e l’altra a Calgari. Quale metodologia e’ utilizzata nell’affrontare e nel diffondere la notizia da parte dei giornalisti dei diversi paesi presenti nel tuo canale? I cinesi sono laboriosi e disciplinati, gli italini ed i portoghesi meno, ma piu’ creativi. Abbiamo anche un telegiornale in inglese per l’utenza del sud-est asiatico. Il nostro obiettivo e’ quello di creare un ponte tra il paese di origine e quello di adozione. I nuovi arrivati, attraverso noi, s’integrano maggiormente nel sistema del nuovo paese e tutto funziona bene. Siamo una stazione privata, non abbiamo finanziamenti pubblici e lavoriamo con la pubblicita’. La nostra e’ una televisione di nicchia che ha come obiettivo principale la qualita’ che non ci ha mai abbandonati col trascorrere degli anni. Come descrivi i telegiornali italiani? In Italia, ancora alcuni telegiornali, diffondono le notizie lasciandosi influenzare dalla tendenza politica per cui dai partiti, altri, invece, si’ispirano al modello nord Americano come Sky 24 o La 7. Non esordiamo parlando di politica. In Italia, talvolta i telegiornali sono una vetrina per i politici che cercano sempre di ribadire il loro parere o la loro posizione. Non e’ un buon tipo di giornalismo quello che trasmette le notizie di parte. Un bravo giornalista italiano? Gian Antonio Stella, noto anche per aver scritto “La casta”. Chi devi ringraziare, il Canada o la tua personalita’? Tutti e due. Questa terra mi ha offerto tanto, ma anche io sono stato molto ostinato. Mi piacciono le sfide e questa l’ho vinta. Quando ero in Italia avvertivo gia’ che qualcosa non funzionasse. Ho lasciato Milano, sebbene sia una bella citta’, per dimostrare che davvero avevo quelle capacita’ che credevo di possedere e ci sono riuscito Un augurio a te stesso Diventare bello, famoso e ricco. Un augurio all’Italia Mi auguro che i giovani possano avere una speranza. Le ultime generazioni sembrano non averne alcuna. Risulta loro difficile trovare un lavoro fisso, comprarsi una casa ed avere una famiglia. Si e’ schiavi di una condizione che non e’ la loro e che non hanno loro stessi costruito. Ogni qualvolta intervistiamo un italiano che si e’ affermato all’estero, sembra conoscere la situazione del bel paese meglio di chi la vive quotidinamente, sara’ una distorsione delle notizie o un’illusione che aiuta a vivere giorno per giorno?