Friuli Doc, quattro giorni di eccellenze, passione e socialità

Eccellenza, convivialità e passione. L’eccellenza è quella dei prodotti enogastronomici, ma anche dei testimonial, Fabio Capello su tutti, e degli ospiti di questa edizione. La convivialità è quella che deriva dal piacere di ritrovarsi insieme in piazze e strade animate da tanti eventi. La passione è quella di chi per quattro giorni ha offerto le specialità regionali all’insegna dello slogan Tipicamente Friulano, ma anche quella del pubblico che anno dopo anno conferma sempre più di amare la kermesse. Oltre all’ormai tradizionale successo che Friuli Doc riscuote anno dopo anno, la XVII edizione della più importante rassegna enogastronomica della regione, dedicata quest’anno alla Terra dei Patriarchi, si scopre ricca di significati e suggestioni. “Grazie anche al clima ancora estivo – commenta il sindaco di Udine Furio Honsell –, mi è sembrata un’edizione particolarmente riuscita. L’impressione è che Friuli Doc abbia riscoperto anche quest’anno il valore della convivialità, del piacere di stare insieme, di ritrovarsi nelle vie e nelle piazze. Un modo – spiega – per rinnovare la tradizione del focolare domestico tipico di questa terra. E proprio in questi giorni Friuli Doc è stata la casa di ogni singolo friulano e non solo”. In tutti e quattro i giorni della manifestazione ogni via e piazza del centro storico è stata letteralmente invasa da migliaia di persone, accorse nel capoluogo friulano per visitare i numerosi stand allestiti e per assaporare vini e prelibatezze di ogni parte della regione. Ma Friuli Doc 2011 non si è contraddistinto solo per la qualità dell’offerta enogastronomica. Questa edizione è stata contrassegnata anche da un programma artistico, curato da Renato Pontoni di Pregi srl, che ha fatto della musica una protagonista assoluta della kermesse. Nell’arco dei quattro giorni si sono susseguiti oltre 500 artisti che hanno dato vita a un centinaio di concerti, ma anche spettacoli e momenti di intrattenimento per grandi e piccini, a cui si sono aggiunte numerose esposizioni, conferenze, incontri e degustazioni. Migliaia le persone che hanno visitato le mostre allestite nei Civici Musei del Comune, dove tra tutte spiccano gli oltre 2 mila biglietti staccati per i dinosauri della Patagonia nell’ex chiesa di San Francesco. “Al di là delle centinaia di migliaia di persone che hanno raggiunto il capoluogo – sottolinea il vicesindaco e assessore alle Attività economiche Vincenzo Martines – quello che comunque ci interessa è soprattutto il grado di soddisfazione degli operatori e dei fruitori di Friuli Doc, perché questo è il vero termometro del successo della manifestazione”. Una manifestazione che oltre a fare da vetrina ai tanti prodotti enogastronomici regionali è anche “una grande festa di piazza – prosegue Martines –. Tutto è migliorabile, ma se qualcuno pensa ancora che Friuli Doc non sia la festa di riferimento nella nostra regione – conclude – forse adesso si deve ricredere”. A testimoniare un’edizione storica per Friuli Doc sono i numeri della kermesse. In quattro giorni, negli stand delle proloco coinvolte, sono stati venduti 92 mila piatti e versati oltre 54 mila calici di vino. Tra i prodotti più apprezzati, oltre ai tradizionali frico e gnocchi, spiccano i gelati di cui, complici anche le temperature estive, sono stati distribuiti ben 30 quintali tra gli stand dell’Ersa di piazza Matteotti e quello di Avasinis in piazza XX Settembre. Grande successo anche per il toro di Buja: già nel primo pomeriggio di domenica i piatti a base di carne taurina erano esauriti con ben quattro tori consumati. Confermano tutto il loro appeal le patate di Godia, basti pensare che per accontentare tutti i visitatori ne sono state sbucciate 48 quintali. Più in generale già a metà pomeriggio di domenica alcuni tra gli stand più gettonati avevano esaurito le proprie scorte, come ad esempio la costa alla fiamma di Montegnacco e l’immancabile birra di Sauris, sparita anche dai depositi del birrificio pur di accontentare più estimatori possibili.