Tra scontri di piazza la manovra economica è legge

La Camera dei Deputati ha approvato mercoledì sera in via definitiva, con uno scrutinio finale che ha visto 314 voti favorevoli e 300 contrari. In precedenza, l’Aula di Montecitorio aveva dato via libera alla fiducia posta dal Governo sul decreto legge. I voti favorevoli sono stati 316, 302 i contrari, 11 gli assenti. Subito dopo il voto, riunione straordinaria del Consiglio dei ministri “per un urgente adempimento” si legge in una nota della Presidenza del Consiglio. L’approvazione del pacchetto di austerità è arrivato in un pesante clima di contestazioni fuori da Montecitorio. Al grido “dimissioni” i manifestanti hanno cominciato a lanciare fumogeni e petardi verso il Parlamento e le forze dell’ordine hanno effettuato alcune cariche per disperdere i dimostranti. Decine e decine di ordini del giorno presentati da tutti i gruppi politici. Il governo, rappresentato dal sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti, ha accettato ufficialmente anche quello presentato da Domenico Scilipoti nel corso della discussione della manovra alla Camera. Il parlamentare “impegna il governo a valutare se adottare il tanto vituperato condono fiscale”. Tra gli altri odg approvati, uno del Pd con cui il governo assume l’impegno a valutare una revisione del contestato articolo 8 del testo e uno della Lega sulla pensione anticipata per le madri lavoratrici. Su entrambi i testi il governo aveva espresso parere positivo. Con 137 astenuti soprattutto nelle fila di Lega e PdL, la Camera ha approvato anche un odg presentato dal deputato di Fli Enzo Raisi, per la revisione delle esenzioni fiscali di cui beneficia la Chiesa.