Gioia Tauro, è l’ora di scendere in piazza contro la manovra

Antonino Calogero, segretario generale Cgil Piana Gioia Tauro invita alla partecipazione “domani della Piana di Gioia Tauro in Piazza a Reggio Calabria. Uniremo i nostri volti, le nostre storie, i nostri disagi e difficoltà a quelli di tutti i cittadini della nostra provincia. Si alzerà un’unica voce da ogni parte del paese più accorata dal mezzogiorno e dal Sud, per dire che l’ennesima manovra lacrime e sangue va cambiata, per chiedere che sacrifici non li paghino sempre gli stessi e per affermare, con forza, il diritto a vivere in una paese più giusto e più equo. Lo sciopero di Domani è la sintesi di una crisi durissima che vede la Piana di Gioia Tauro soffrire come non mai per mancanza di lavoro, per i tanti licenziamenti, per le mancate aspettative di crescita; emblematico e l’abbandono a se stesso del Porto di Gioia Tauro. Nell’ultimo periodo, per il territorio pianigiano la disperazione è ancora maggiore perché insieme agli effetti negativi sta emergendo, in maniera dirompente, un pericolosissimo declino civile; prova ne è la pesante escalation di azioni e criminali e intimidazioni. Quella di domani si annuncia una giornata importante per le moltissime adesioni giunte dalle istituzioni e da tanti partiti politici, dal mondo delle associazioni, soprattutto per la grande spinta alla partecipazione che viene espressa dai lavoratori, dalla società e da tantissimi cittadini che al di la di ogni idea o pensiero politico stanno dimostrando di non poter più sopportare di vivere in un paese devastato, privato dei diritti e delle necessità più elementari. Si alzerà una grande protesta, ma si avanzeranno anche molte proposte, quelle contenute nella contromanovra che, già da tempo, la cgil ha voluto mettere sul tavolo soluzioni alternative idonee ad affrontare la crisi rilanciare il Paese. Infatti, non è solo tempo di tagli e quelli alla politica e agli sprechi sono più che mani doverosi, decorosi e necessari, ma serve investire in settori strategici (infrastrutture,istruzione e ricerca) per avviare lo sviluppo e favorire un piano straordinario per il lavoro. Occorre cambiare il sistema fiscale per combattere le evasioni e per far pagare i sacrifici a tutti, colpire le grandi rendite, le speculazioni e i facili profitti. Saremo in piazza con i disoccupati, i precari storici (Lsu-lpu), i lavoratori della Fdc che stanno occupando ad oltranza l’azienda, i portuali che sopportano la Cassa integrazione, i lavoratori del commercio e dei servizi, I migranti, gli edili e i pensionati sempre più abbandonati a se stessi, gli statali, i Giovani e gli studenti che non vedono futuro. In piazza a Reggio sarà protagonista la speranza di un cambiamento e di una nuova classe dirigente che sappia guidare la Calabria”.