Gioia Tauro, Coldiretti in campo per salvare i Kiwi

La Calabria è ancora sana, ma la virulenza della malattia negli impianti di kiwi richiede la massima allerta e vigilanza da parte dei produttori e di chiunque possiede anche poche piante nell’orto o nel giardino. E’ il messaggio di Coldiretti Calabria e di esperti e tecnici intervenuti all’incontro svoltosi a Rosarno (RC) in riferimento al diffondersi del batterio sulle piante di kiwi (actinidia) e apertosi con il saluto dell’assessore del comune di Rosarno. Ad oggi sono solo quattro i casi segnalati nella regione e sono costantemente monitorati dall’Istituto fitopatologico regionale e dai servizi di divulgazione agricola che stanno svolgendo una attività –è stato detto dai tecnici delle strutture Carmela Barbalace e Lidia Viterale –di accompagnamento con disponibilità al confronto e visite in azienda. Nessun pericolo per i cittadini -consumatori, ma nel caso le piante risultano ammalate, “occorre estirparle”, ha raccomandato il prof. Giorgio Mariano Balestra professore Facoltà di agraria Università degli studi della Tuscia di Viterbo, il quale ha affrontato gli aspetti tecnici del batterio che penetra nella pianta attraverso qualsiasi apertura, si insedia nel sistema linfatico e si diffonde all’interno della corteccia, fuoriuscendo poi sotto forma di essudato, ossia di gocce di colore bianco “mieloso”, che successivamente diventano rossastre, e possono colare lungo i cordoni e il tronco ma non creano nessun problema al frutto. Perciò, la prevenzione attiva da parte dei produttori è essenziale e molto importante. Lorenzo Bazzana, dell’area economica della Coldiretti, ha rilevato che il paniere ortofrutticolo calabrese rappresenta il 46% del Pil agricolo regionale e la Calabria è la quinta regione produttrice con il 6% del valore della produzione nazionale e 1800 ettari. “La Coldiretti è impegnata a fare in modo che si possano stanziare risorse per indennizzare gli espianti e il mancato reddito, occorre poi – ha proseguito – coordinare le attività di lotta e prevenzione rafforzando il ruolo dell’istituto fitopatologico regionale, con un occhio particolarmente attento al controllo del materiale vivaistico in particolare quello di importazione e poi occorre orientare la ricerca secondo le esigenze dei produttori”. Il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, nel suo intervento, ha raccolto di buon grado le considerazioni svolte dai tecnici intervenuti, “dopotutto – ha affermato –la valenza economica e sociale del problema è resa evidente dal gran numero di partecipanti tra produttori, cooperative, tecnici e tanti rappresentanti delle Istituzioni locali e Coldiretti da tempo ha un impegno forte nella piana di Gioia Tauro, iniziata con la mobilitazione sugli agrumi che vedrà i contenuti all’ordine del giorno del Consiglio Regionale del 1 agosto e con le iniziative di promozione dei prodotti anche nell’area di servizio di Rosarno il prossimo 30 e 31 luglio”. Molinaro, ha evidenziato che il ruolo della Coldiretti sarà attivo e di costante monitoraggio. “Dopotutto i produttori stessi sono le sentinelle più autorevoli per evitare il diffondersi del batterio. Questa opera di prevenzione ci permette -ha rimarcato -di tenere sotto controllo la situazione ed uscire indenni da questa emergenza. Da una difficoltà- ha insistito –possiamo uscirne rafforzati con un gioco di squadra efficace, ponendoci obiettivi ambiziosi attraverso una organizzazione migliore di mercato che ci consenta di valorizzare territorio e produzione mantenendo e creando assetti occupazionali di rilievo.