Incendio alla Tiburtina, dopo 36 ore di caos sulle linee ferroviarie italiane arriva la protesta dei pendolari

Un gruppo di viaggiatori diretti nella Capitale per lavoro ha occupato i binari della ferrovia a Orte, bloccando uno dei convogli Frecciarossa. In seguito al grave incendio alla stazione di Roma Tiburtina che ha paralizzato domenica il traffico ferroviario in tutta Italia, molti convogli regionali erabno stati cancellati o “unificati”. I manifestanti attendevano perciò da ore di poter raggiungere Roma: la direzione di Fs ha disposto l’immediata partenza di un treno straordinario per rimediare alla cancellazione di numerosi convogli pendolari diretti a Roma. Come era accaduto a maggio e giugno nelle stazioni di Monterotondo e di Ladispoli, alle porte di Roma, i pendolari hanno letteralmente invaso i binari. Un centinaio di persone ha invaso le rotaie nella stazione di Orte Scalo, in provincia di Viterbo, costringendo un treno ad alta velocità Frecciarossa diretto a Roma a fermarsi sul terzo binario. Il macchinista, non appena il convoglio è entrato in stazione, ha notato i pendolari sui binari ed ha immediatamente azionato i freni riuscendo a bloccare il convoglio a distanza di sicurezza. Non appena il pendolino – che viaggiava semi vuoto – si è fermato, è stato preso d’assalto dai circa 600-700 pendolari in attesa di un treno per Roma. Almeno 400 sono riusciti a salire a bordo. Il caos è scoppiato quando le persone assiepate sul binario tre, quello in cui transitano i convogli diretti alla capitale, hanno sentito gli altoparlanti annunciare che dal binario quattro sarebbe partito un treno speciale istituito dalle Fs. Mentre la stragrande maggioranza dei pendolari si è diretta verso il sottopassaggio che collega i binari, un centinaio di loro ha iniziato ad attraversare le rotaie proprio nel momento che il ‘Freccia Rossà entrava nello scalo. Le 250-300 persone che non hanno trovato posto sul treno ad alta velocità sono riuscite a partire per Roma poco dopo con un convoglio straordinario. Nella stazione sono comunque rimaste circa 200 persone in attesa di treni diretti verso altre destinazioni. Alcuni sono lì da 2-3 ore. Gli addetti allo scalo ferroviario non sono in grado di dire loro quanto tempo dovranno ancora attendere. La situazione potrebbe aggravarsi nelle prossime ore, quando il numero dei pendolari in attesa potrebbe tornare oltre quota 500. Intanto a Roma continuano le indagini. Sulle possibili cause del grave incendio c’è ancora prudenza: il pm presso la Procura di Roma Barbara Sargenti – che lunedì mattina ha compiuto un sopralluogo nella stazione, tra le ceneri del rogo, nell’ambito dell’inchiesta a lei affidata – spiega che “è presto per il rapporto dei Vigili del fuoco, devono ancora lavorare”. Ma Trenitalia insiste che non è stata ancora esclusa l’ipotesi di dolo o di un rogo in qualche modo collegato ad un possibile furto di rame lungo la linea o nelle stazioni di scambio. E in relazione a quest’ultima ipotesi, si segnala che proprio lunedì mattina i vigili urbani di Roma hanno compiuto un ingente sequestro di cavi di rame rubati, rinvenuti all’interno del campo nomadi di via di Salone, alla periferia della Capitale. Sei le persone fermate per controlli. Ancora da accertare se i cavi possano essere stati rubati nella stazione Tiburtina.