Pisa, momenti di tensione alla Normale

Momenti di tensione nella notte a Pisa. La festa di fine anno alla Scuola Normale si è trasformata in una situazione ad alta tensione in pieno centro tra carabinieri e decine di studenti universitari che dopo il fermo di un normalista dottorando in fisica e il suo trasferimento in caserma hanno ‘assediato’ fino all’alba il comando provinciale dell’Arma. Il suo avvocato di fiducia, Giulia Padovani, ha spiegato che il ragazzo “si è fatto refertare al pronto soccorso dove ha riferito ai medici di essere stato malmenato dai carabinieri: gli sono stati riscontrati un trauma cranico, un trauma contusivo ed escoriazioni ai polsi, dovuti probabilmente al parapiglia scoppiato al momento di mettergli le manette, e una ferita sotto il mento. I medici lo hanno giudicato guaribile in una settimana”. Il giovane, arrestato con l’accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, figlio di un docente universitario, è stato già trasferito nel carcere Don Bosco e domani si celebrerà l’udienza di convalida dell’arresto. Secondo le prime ricostruzioni, due pattuglie di carabinieri sono intervenute nei pressi della Scuola Normale su esplicita richiesta della vigilanza interna per fronteggiare un gruppo di giovani che voleva entrare ad ogni costo pur senza averne titolo. In questo frangente i militari hanno chiesto ai presenti di mostrare i documenti, uno di loro, il normalista appunto, si è però rifiutato e da qui è scattato il fermo e il trasferimento in caserma. Decine di giovani, molti dei quali aderenti al collettivo studentesco Tijuana project, che oggi ha fatto una conferenza stampa sotto il comando dei carabinieri, hanno raggiunto la caserma e scandito slogan, in attesa di conoscere ciò che stava accadendo. Sempre questo pomeriggio gli studenti di Tijuana project hanno fatto irruzione alla conferenza stampa convocata dalla Normale, interrompendola perché il direttore della Scuola Fabio Beltram aveva negato ad una delegazione del collettivo di poter partecipare. Beltram, in una nota, ha poi spiegato che la festa della Scuola, circa 300 i partecipanti, “era consentita ai soli allievi e ai loro ospiti nominativamente indicati in un elenco a disposizione del servizio di sicurezza e quando alcune decine di giovani hanno tentato di accedere sono stati bloccati dalla vigilanza che ha anche richiesto l’intervento delle forze dell’ordine”. “La città chiede che sia accertato se sono stati compiuti reati e che questi siano perseguiti”, ha detto il sindaco Marco Filippeschi, sottolineando anche che “non si possono subire prepotenze e non devono esistere zone franche dove non si rispetti il lavoro delle forze dell’ordine e non si tutelino regole fondamentali di convivenza”. Il segretario del Prc di Pisa Federico Oliveri ha “auspicato un’immediata inchiesta interna all’Arma per chiarire che non vi siano stati abusi”.