Francesca, Giovanni Ruggiero resta in carcere, per ora. Ha ucciso con crudeltà

La decisione del Gip del Tribunale di Palmi, Daniela Tortorella, ha confermato la sensazionale popolare: Ruggiero ha ucciso la Agresta con “crudeltà”. Il giudice, nell’ordinanza emessa a conferma della custodia cautelare in carcere, ha ricostruito le fasi che, secondo quelle che sono stati i contenuti della confessione resa da Ruggiero, hanno portato all’omicidio della 24enne Francesca Agresta. Il Gip Tortorella ha evidenziato la gravità del delitto commesso dal pensionato gioiese di 83 enne, aggravata dalla crudeltà della discendenza naturale esistente tra carnefice e vittima. La giovane Francesca, come si ricorderà, era infatti la figlia illegittima del Ruggiero, nata da una storia clandestina con una donna di Gioia Tauro. Restando sempre a quelli che sono i contenuti degli atti, che saranno poi le indagini e gli sviluppi squisitamente processuali a dover confermare, al Ruggiero è anche contestata l’aggravante della premeditazione considerando, sempre tenendo conto di quanto emerso sino ad oggi, la circostanza che la vittima, prima di essere uccisa, sarebbe stata condotta in un luogo isolato e lontano da possibili testimoni. Sembra confermato, almeno per il momento, il movente dell’omicidio che, come più volte dichiarato dall’uomo, sarebbe da ricondurre alla continue richieste di carattere economico della figlia. Fino all’ultima, sabato scorso che ammonterebbe ad una cifra di molto al di sopra delle cifre sino ad ora ipotizzate. La decisione di confermare l’arresto di Giovanni Ruggiero è stata anche motivata dalla pericolosità sociale che viene addebitata all’uomo, in considerazione della condotta violenta dimostrata ai danni della ragazza e dall’esigenza di dover tutelare, da eventuali inquinamenti, il quadro probatorio al vaglio degli inquirenti. Del caso si stanno infatti occupando i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, diretti dal capitano Ivan Boracchia, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, nella persona del sostituto procuratore Luigi Iglio. Il Gip Tortorella ha infine disposto l’accertamento, considerando l’avanzata età dell’uomo, delle condizioni di salute dello stesso, per capire se sono compatibili con il regime carcerario, il che detto in altre parole significa che in carcere ci starà poco. I due legali del Ruggiero, gli avvocati Sergio Contestabile e Manuela Strangi, hanno già preannunciato il ricorso avverso la decisione del Gip, da presentare al Tribunale del riesame per reiterare la richiesta di concessione degli arresti domiciliari. Questa, dovrebbe essere la ricostruzione dell’omicidio. L’incontro concordato la sera prima, il parcheggio della macchina della figlia in periferia a Palmi e il trasferimento verso la pineta del monte Sant’Elia, ancora una volta per discutere. Stando al racconto dell’uomo, in questi incontri, sembrerebbe, che spesso il tema ricorrente fosse quello delle richieste economiche. Come quel sabato mattina, in quella pineta lontano dagli occhi indiscreti, dove l’uomo, comandato dall’impeto di un’ira assassina, avrebbe armato il suo braccio colpendo ripetutamente e mortalmente la ragazza, dopo l’ennesima, secondo il suo racconto, richiesta di denaro. Dopo aver abbandonato il corpo nella vegetazione, il ritorno a casa, la confessione ad uno dei figli e il viaggio verso la Caserma dei Carabinieri a consegnarsi.